Ha avuto un tragico epilogo la caccia di frodo improvvisata da tre uomini nel Parco Veio di Roma. Uno dei tre bracconieri, così vanno chiamati visto che stavano cacciando al di fuori delle regole, di notte e in territorio protetto, è rimasto ucciso dal colpo di uno dei compagni, che ha sparato alla cieca, in direzione di quello che credeva essere un animale.
L'uomo, un 38enne senza licenza venatoria è stato colpito da munizioni a pallettoni, destinate probabilmente ad un cinghiale. La cosa ancora più grave è che i due bracconieri (che da anni erano in possesso anche di licenza di caccia) hanno evitato di chiamare immediatamente i soccorsi, e, probabilmente pensando di alleggerire la loro posizione sono passati da casa per disfarsi delle armi prima di portare l'amico al pronto soccorso. Una volta giunto all’ospedale di Ostia per l'uomo non c'è stato più nulla da fare. I bracconieri sono stati immediatamente arrestati con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso. Le indagini sul luogo dell'incidente e l'autopsia forniranno agli inquirenti tutti i dettagli del caso.
Intanto è unanime la condanna per una tragedia che avrebbe potuto essere evitata già solo rispettando la legge. Ricordiamo infatti il Parco di Veio è una zona vietata alla caccia e che oltretutto in la caccia in notturna non è mai permessa. Senza contare il fatto che una serie di norme non scritte ma proprie dell'etica di ogni cacciatore che si rispetti, impongono che lo sparo avvenga solo in condizioni di assoluta sicurezza, e soltanto nel caso si sia certi di aver identificato la preda.
Nelle ultime ore, a commento di quest'episodio la Lipu ha già chiesto maggiori controlli e "l'aumento delle pene contro i bracconieri: solo con la certezza di misure esemplari contro chi gira armato impropriamente in luoghi dove peraltro la caccia è vietata si potrà ottenere un maggiore rispetto per le norme e sicurezza per i cittadini". Lipu chiede anche che le istituzioni reagiscano a questo omicidio "potenziando i servizi antibracconaggio e aumentando i controlli nei confronti di chi detiene armi".