A seguito dell'omicidio colposo avvenuto nella riserva di Vaio, Arci Caccia Lazio fa sapere che attiverà tutte le possibili azioni legali a tutela dell’attività venatoria "di fronte ad un episodio clandestino raccapricciante, non solo per l’esito drammatico della vicenda, la morte di un uomo, ma anche stando ai racconti di cronaca, per la dinamica dell’incidente e la scomposta tardiva azione di soccorso".
Arci Caccia chiede alle forze dell'Ordine che non venga abbassata la guardia sul bracconaggio e conferma la disponibilità delle proprie guardie venatorie volontarie, mettendole a disposizione dei Corpi di Polizia , in primis il Corpo Forestale dello Stato per contrastare senza indugi, giorno e notte, i bracconieri malfattori.
"Questo atto criminale - evidenzia la nota Arci Caccia - è stato strumentalizzato da parte di alcuni media che hanno cercato di spacciare quanti praticano l’attività venatoria, che per legge sono “guardie dell’ambiente”, con quanti la legge stessa indica come ladri e delinquenti".