Caccia in Liguria nel caos dopo l'ennesimo stop imposto dal Tar. In Regione c'è sconcerto visto che il
Tar di fronte ad un calendario più permissivo aveva respinto l'istanza cautelare. Ora c'è da decidere il da farsi per cercare di
ripristinare la caccia nuovamente prima che il Tar si esprima sull'ennesimo rircorso animalista, durante la camera di consiglio fissata per il 16 novembre.
Ma il clima è tutt'altro che disteso, anche in Regione. Questa mattina
l'assessore Briano non ha nascosto il suo malumore di fronte alle critiche che le vengono rivolte dal mondo venatorio. "Dopo le dichiarazioni lette sui giornali da parte di alcuni cacciatori e di una associazione venatoria (Libera Caccia), dopo che comunque chi vi difende é Bruzzone col suo faccione nel trafiletto opposto a Granara (nrd, il legale delle associazioni che hanno firmato il ricorso), dopo che Granara dice che rischiamo il penale...
Mi sembra ovvio che prima di fare qualsiasi cosa ci penserò bene!".
Così l'Assessore questa mattina sulla sua bacheca di Facebook. L'Assessore, che subito dopo il decreto del Tar ha ha annunciato che in regione "
si sta lavorando per trovare una soluzione tempestiva", non nasconde di non aver affatto gradito l'intervento sulla stampa locale del Presidente provinciale genovese della Libera Caccia, Angelo Celle. "Gli ambientalisti ci vogliono eliminare - ha dichiarato alla redazione spezzina del Secolo XIX- , ma il problema è che si commette un errore dietro l'altro e la Regione ha grandi colpe. A questo punto chiediamo che ci vengano restituiti i 90 euro di tassa regionale che abbiamo pagato per cacciare".
Quanto alle minacce penali per la giunta, riportiamo la dichiarazione di Granara. "Questa volta l'hanno fatta grossa - ha detto il legale delle associazioni animaliste - perchè hanno di fatto commesso una violazione che per me ha risvolti penali, visto che con il cosiddetto calendario transitorio hanno violato una decisione del Consiglio di Stato. Per questo chiederemo al Presidente della Repubblica e al Governo di attivare l'articolo 126 della Costituzione, che prevede lo scioglimento del Consiglio regionale e del presidente della Giunta regionale, qualora siano stati compiuti atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge".