Fischi imbarazzanti ieri seri a Genova, dove una sala gremita all'inverosimile ha sfogato la comprensibile rabbia e la frustrazione accumulata per lo stop dei ricorsi in direzione dei relatori. La vicenda ligure certo non è semplice da comprendere. Soprattutto se si cercano colpevoli tra chi è cacciatore o i cacciatori li difende, e lo fa nella convinzione dei dati scientifici portati a sostegno di un calendario, che fino a prova contraria non è stato mai definito illegittimo.
Il primo malcapitato, a cui è toccato l'arduo compito di aprire l'assemblea è stato Alessio Piana, il Presidente regionale di Anuu Migratoristi, che ha spiegato ai cacciatori ciò che si può fare per riaprire subito la caccia e quindi, in un certo senso, contrastare nell'unico modo possibile la strategia animalista, che guarda caso si basa quasi esclusivamente sulle sospensioni cautelari (gli animalisti, è bene saperlo, hanno calcolato i tempi delle istanze ben consapevoli che sarebbero riusciti a far sospendere il provvedimento regionale in forza dello strumento dell'istanza cautelare a stagione già avviata).
“Alessio lo conosciamo bene, e anche se di battaglie in campo venatorio ne ha passate tante, questa volta ci sentiamo di ringraziarlo comunque pubblicamente dopo i fischi e le polemiche di un gruppo di cacciatori (forse) di ieri sera” ci scrive il gruppo di cacciatori Hunting & Wildlife Italy, amareggiati per l'esito della serata. “Non ci possiamo permettere di perdere una persona come lui. I cacciatori, molti, lo apprezzano e lo stimano per quello che svolge da sempre”.
Non vogliamo certo metterci a sindacare sulla rabbia dei cacciatori, che, ripetiamo, è più che giustificata. Ma indirizzarla verso chi ha semplicemente avuto il coraggio di mettere in campo delle soluzioni probabilmente è la cosa più insensata che si possa fare. Non sarebbe meglio unire le forze e sostenere tutti insieme una linea condivisa?