L’ANLC del Veneto ha fatto pervenire nei giorni scorsi ai competenti uffici regionali le proprie osservazioni, valutazioni e proposte in merito all’adottando Piano Faunistico-Venatorio, secondo quanto previsto dalla procedura di VAS.
La proposta di Piano adottata dalla Regione Veneto, anziché limitarsi a fornire indirizzi e a coordinare i singoli Piani Provinciali come nel passato, si è prefissa l’arduo obiettivo di realizzare direttamente una minuziosa e dettagliata regolamentazione faunistica e venatoria del territorio, che come tale non può non presentare momenti di disarmonia e di oggettiva difficoltà applicativa.
Libera Caccia del Veneto, nello svolgere con serietà il proprio ruolo di portatore degli interessi dei cacciatori, non ha mancato di segnalare alla Regione Veneto tali ostacoli, offrendo altresì alcuni spunti di valutazione ed alcuni importanti suggerimenti in ordine ai temi maggiormente “sensibili” toccati dalla pianificazione, insistendo in particolare: sul rispetto dei requisiti di legge nazionale in merito all’istituzione dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie e sul computo delle relative superfici nel t.a.s.p. sottratto alla caccia; sulla necessità di non caricare gli Ambiti Territoriali di Caccia e i loro soci dei danni da fauna stanziale cacciabile; sull’opportunità di assicurare la legale rappresentanza dell’A.T.C. ad un membro delle associazioni venatorie; sulla convenienza di consentire la valida costituzione dell’assemblea dei soci indipendentemente dal numero dei presenti; sull’obbligo del rispetto dei diritti acquisiti dai cacciatori già soci di A.T.C., non aggiungendo adempimenti alla riconferma della qualità di socio; sull’esigenza di non gravare oltre misura sui bilanci personali e familiari dei cacciatori in un momento di forte crisi economica, anche a salvaguardia del numero dei praticanti l’attività venatoria; sulla determinazione dell’indice di densità venatoria in coerenza con la situazione reale di tutte le province venete; sull’opportunità di consentire l’esercizio venatorio in conformità agli usi e alle tradizioni locali; sulla doverosa modifica delle previsioni particolari relative al territorio lagunare e vallivo; sull’improvvidenza di creare calendari venatori regionali differenziati per la fauna stanziale da parte di ciascuna realtà territoriale; sull’inattuabilità delle nuove previsioni relative alle zone di addestramento e allenamento dei cani da caccia, e su molto altro ancora.
Siamo convinti che questo documento, ben argomentato nei rilievi e puntualmente motivato nei suggerimenti, possa garantire un apporto prezioso alla realizzazione di una pianificazione che tenga conto della realtà territoriale e normativa, ed altresì delle esigenze e delle aspirazioni del mondo venatorio veneto.
Auspichiamo pertanto che la Regione Veneto tenga nella dovuta considerazione le nostre proposte, frutto di un lavoro particolarmente impegnativo ed accurato condotto con la consueta dedizione.
Segreteria Regionale ANLC del Veneto