In un recente intervento sulla stampa locale, la Federcaccia Marche aveva annunciato azioni di risarcimento danni e chiesto le dimissioni dell'Assessore Giorgi per le vicende legate alla caccia in deroga allo storno, culminate con la sospensione cautelare del provvedimento di giunta, il 25 ottobre scorso.
La Federazione dei cacciatori, che nelle Marche riunisce il 70% degli appassionati, accusava la Giunta di aver abbandonato la delibera originale per adeguarsi senza resistere al parere dell'Ispra, che di fatto renderebbe inapplicabile il prelievo stesso. Nella nota chiedeva un atto di coraggio alla Giunta a difesa del suo operato e di quello dei propri uffici con la riproposizione della delibera del 2012 (la quale, seppure con il parere negativo dell’ISPRA, aveva ricevuto l’assenso della UE organo deputato a comminare eventuali infrazioni alle Regioni sulle applicazioni delle deroghe), integrata dalle opportune motivazioni, oltre al costituirsi in giudizio presso il Consiglio di Stato per l’immediata sospensione dell’ordinanza del Tar Marche.
Cosa che la Giunta Regionale delle Marche, con una deliberazione della seduta del 4 novembre, ha fatto, stabilendo: 1. di prendere atto dell’Ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale n. 399/2013 e di riesaminare, pertanto, la precedente D.G.R. n.2012/13 circa i rilievi formulati dall’Ispra; 2. di confermare, a seguito del riesame, le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 2012 del 26.08.2013 “Attivazione del prelievo in deroga dello storno (Sturnus vulgaris) per l’anno 2013 nella regione Marche” così come modificata ed integrata dalla D.G.R. n.1420/13