L'Asl di Sassari comunica che a seguito di focolai di peste suina africana riscontrati durante il corso dell’anno 2013 nel territorio del comune di Nulvi e alla luce del recente nuovo caso di positività nel comune di Bonorva sono state estese le aree da sottoporre a vincolo sanitario.
Come definito dalla normativa regionale per l’eradicazione dalla peste suina africana in Sardegna, è vietato l'esercizio della caccia al cinghiale nelle aree di restrizione. Interessati 15 comuni attorno a Nulvi e 4 nell'area di Bonorva. "Tuttavia - si legge sempre nella nota dell'Asl - la caccia può essere autorizzata in deroga nel rispetto di quanto previsto dallo stesso Decreto Regionale. L’obiettivo di detta attività è quello di raccogliere informazioni utili a verificare la presenza/assenza della circolazione virale nel territorio".
L'autorizzazione alla caccia in deroga è subordinata alla disponibilità all'interno delle aree di restrizione di un locale per lo stoccaggio delle carcasse in cui sia garantita la presenza di energia elettrica, acqua potabile ,cella frigo, disinfettanti idonei e fossa per lo smaltimento dei visceri o carni. Da ogni cinghiale abbattuto i veterinari incaricati delal ASL Sassari provvederanno al prelievo di un campione di sangue, milza e diaframma, alla compilazione della scheda di segnalamento e alla consegna dei campioni all'I.Z.S. di Sassari. Le carni dei cinghiali devono essere separate individualmente, identificate e stoccate in cella sino al ricevimento dell'esito favorevole delle analisi. Inoltr,e i visceri e le carni non destinate al consumo devono essere trattate con modalità tese a scongiurare la diffusione dei virus pestosi".
Nei prossimi giorni il Servizio Sanità Animale, in collaborazione con il Corpo Forestale, terrà apposite riunioni per informare i cacciatori sulle modalità per la richiesta dell’autorizzazione alla caccia in deroga.