Federico Tatti, diciottenne, di Roma ancora studente. Ha scoperto la caccia da piccolo, grazie a suo padre e a degli amici dello stesso. La gran passione sfocia a quindici anni quando inizia ad uscire tutti i sabati e domeniche proprio con il padre ed un suo carissimo amico, Tommaso Tocci (il segugista, vedi notizia su Bighunter), si cala nel mondo dei cani da seguita su cinghiale.
Considera,questi due adulti due grandi maestri e reca in cuore la speranza di diventare un giorno come loro. Strozzature burocratiche, nonostante abbia presentato domanda un anno fa, lo costringono ad andare solamente con i cani e senza fucile, in attesa di prendere l’agognata licenza. Il gruppo affiatato che per destino frequenta lo porta ad affermare che la caccia con i cani da seguita su cinghiale sia il tipo di caccia fra le più emozionanti, grazie al lavoro degli amici a quattro zampe e degli amici suoi e del papà..
E' giovane, ma ciò che ha espresso sembra già carico di un valore che poggia su grandi piattaforme con encomiabili progetti. Pensiero forte che, nella categoria non sempre emerge, nemmeno tra i più grandi: ”Non sei cacciatore solamente se possiedi un fucile ed indossi abiti per la caccia, più che un attività è una passione che ti viene da dentro”.
Il fervore giovanile lo spinge verso la speranza che il suo contributo possa essere a favore di un impegno che modifichi la legislazione, troppo severa e castigante per i cacciatori. A ciò aggiunge che, a ragione, tutto questo non potrà mai far passare la voglia a chi nutre in se tale sentimento, quindi non si arrenderà mai. Esprime un doveroso ringraziamento al padre, che lo ha iniziato, con la missione che anche lui tramanderà ad un figlio tutto questo:” Un gran cacciatore ha avuto sempre un gran maestro al suo fianco”. Con l'augurio che presto a pieno titolo lo si possa annoverare tra cacciatori e cani.