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News CacciaGiada Pittorelli, 22 anni, cacciatrice “siamo noi i veri ambientalisti” martedì 12 novembre 2013 | | Gli ultimi esami e poi Giada Pittorelli, 22 anni di Lurago d'Erba (Co), sarà laureata in analisi e gestione delle risorse naturali (laurea triennale). Un ambito che conosce bene anche al di fuori della didattica universitaria, essendo una cacciatrice già esperta per la sua giovane età. La passione l'ha ereditata in famiglia, dal padre, cacciatore della tipica alpina, anche se il passaggio di testimone è stato involontario da parte del genitore. “Sono stata io – racconta Giada – ad imporre la mia presenza a caccia dall'età di 13 anni iniziando a seguirlo in riserva e successivamente in montagna”. Tutto, ricorda questa giovane Diana, è cominciato dalla grande passione che ha sempre avuto per i setter inglesi e per la natura. Cose che condivide con il fidanzato, anche lui cacciatore.
Giada ama la caccia alla beccaccia ma spesso va con il padre alla ricerca di pernici, galli e coturnici, per il momento solo come spettatrice. La richiesta per la tipica alpina la presenterà il prossimo anno, ma ha già conseguito quella per la selezione agli ungulati.
Andare a caccia per Giada vuol dire anche condividere valori ed esperienze. “Essere cacciatrice mi ha permesso negli anni di conoscere persone molto affini a me, soprattutto per l'amore verso i cani e la montagna, e di conoscere una persona molto speciale, Chiara, con la quale condivido un'amicizia profondissima e tantissimi interessi, la caccia in primis (con lei condivido alcune giornate di caccia con i setter e in battuta al cinghiale)”.
Ci sono anche cacciatori non proprio amichevoli, che, dice Giada “si fanno prendere da troppi rancori e invidie” e tradiscono il vero spirito della caccia, prestando il fianco a facili critiche. “In un periodo così delicato per il nostro mondo, con continui attacchi da parte degli animalisti (e dei media..), la soluzione dovrebbe essere l'unione e non lotte interne per delle banalità” dice questa saggia 22enne, che considera la caccia come qualcosa di speciale, molto più che un hobby.
Per lei infatti “il cacciatore è il primo e autentico ambientalista, è colui che osserva e migliora l'ambiente e che conosce le abitudini degli animali che lo popolano. Cosa che non possono dire i sedicenti ambientalisti, che – aggiunge - spesso non sanno riconoscere un capriolo da un cervo”.
"La nostra – sottolinea - prima di tutto è una passione, uno stile di vita che ci accomuna verso il rispetto della natura. L'interesse primario dovrebbe essere quello di regolare la popolazione animale secondo determinati criteri quali: quantità, qualità, sex ratio e classe sociale, ristabilendo così l'equilibrio perso nell'ultimo secolo a causa della scomparsa dei principali predatori (lupo, lince, orso)”.
Per quanti sforzi si possano fare per farsi capire, la caccia bisogna viverla per comprendere realmente cosa provochi nel profondo di ogni appassionato.
“Vorrei concludere con una frase che mi disse mio padre quando gli domandai, all'età di 10 anni, cosa fosse per lui la caccia - dice Giada - : Cercare di spiegare la passione per la Caccia a chi ne è privo, è come cercare di spiegare i colori ad un cieco (citazione di Wilbur smith, il suo scrittore preferito). Crescendo e facendo mia questa passione ho potuto capire quello che a parole non avrebbe mai potuto spiegarmi, una serie di sensazioni ed emozioni che giorno dopo giorno mi accompagnano nella vita". Brava Giada, ne vogliamo un milione come te! | Leggi tutte le news | |
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