Alcuni mesi fa l'Associazione Sindacato Venatorio Italiano aveva fatto un esposto alla Procura al fine di verificare estremi di reato sulle procedure e le tempistiche di emanazione del Calendario Venatorio, richiedendo gli atti ufficiali alla Regione. Dalle copie di quei documenti, arrivati allo Svi solo pochi giorni fa (6 novembre), si apprende che “la proposta di C.V. elaborata dal C.T.F.V.R. in data 18.04 viene inviata all’ISPRA, per il parere di conformità, in data 21.06, con ben 64 giorni di ritardo e senza essere supportata dalle motivazioni tecnico-scientifiche dei Key Concepts, al fine di giustificare i tempi di prelievo, delle varie specie, con dati scientifici certi”.
Commenta lo Svi: “Un po’ come costruire una casa senza presentare le planimetrie per richiedere la licenza edilizia e con la presunzione di potersi prendere tutto il tempo che si vuole, tanto non controlla nessuno, insomma. Invece l’ISPRA ha controllato e il WWF ci ha ricamato su con il solito ricorso al TAR”. Gli “errori” sono stati fatti, tanti e ripetuti negli anni. Ora vogliamo che se ne vadano".