Lunedi 25 novembre sono attesi molti cacciatori a Genova (perchè no, anche da fuori regione, visto che analoghe situazioni si ripetono in quasi tutta Italia) alla manifestazione organizzata dalle associazioni venatorie della Liguria, con la collaborazione di Atc e Ca. Non sarà solo una protesta, legittima vista la terza sospensione di seguito del Calendario Venatorio in poco più di un mese, ma anche un modo per farsi ascoltare dal resto della cittadinanza, per informare di una situazione paradossale che è espressione di un attacco continuo e strumentale alla caccia, di fronte al quale i cacciatori non intendono piegarsi. E per far capire a chiunque che ciò sta determinando un danno economico enorme che riguarda tutti, visto che, solo per citare uno dei tanti aspetti legati al mero denaro, è con le tasse dei cacciatori che si finanzia il ristoro dei danni causati dai cinghiali e da altri animali problematici.
Ecco come spiega i motivi della manifestazione Adriano Zanni, Presidente dell'Atc Genova 1, Vice Presidente Fidc, e sempre in prima linea a difesa della caccia ligure. "La Regione, nella persona dell'Ass. Briano e dei suoi collaboratori - ribadisce Zanni - , ha lavorato bene, emanando un calendario rispettoso degli indirizzi dell'Ispra e delle indicazioni del Tar Liguria, dove non seguite (2 gg di caccia aggiuntive alla migratoria) sono state ampiamente motivate con cinque anni di dati e da studi dell'Università di Genova.Con tutto ciò, il calendario Ligure è stato ricorso sia al Tar che al CdS ben tre volte in quindici giorni".
"Siamo consapevoli dei gravi problemi che attanagliano il Paese e in particolare la città di Genova - evidenzia Zanni - , per questo esprimiamo solidarietà a tutti i lavoratori, ma i 18.000 cacciatori liguri hanno versato allo Stato-Regioni-Atc circa € 500,00 pro capite per esercitare la loro passione sancita da leggi dello Stato Italiano, voglio ricordare che nell'indotto caccia della sola Liguria sono impiegati circa 150 lavoratori a vario titolo senza contare l'indotto dell'entroterra. E' per questo che Lunedi 25 p.v scenderemo in piazza per protestare cercando comunque di informare la cittadinanza del nostro disagio".
L'appuntamento è per la mattina del 25 novembre in Piazza De Ferrari a Genova (indicativamente alle 10). Da lì partirà un corteo che arriverà fino alla Prefettura.