|
News CacciaBigHunter Giovani, Matteo Campostrini: "sono per una caccia più scientifica e collaborativa" giovedì 21 novembre 2013 | | Non ha ancora il porto d'armi Matteo Campostrini, 28enne di Firenze, ma rimedierà presto (è interessato alla migratoria). E' nato e vissuto in campagna, circondato da caprioli e fagiani, la caccia fa parte della sua famiglia da generazioni e lui non ha dubbi: occuparsi di fauna e della sua gestione è quello che vuole fare nella vita.
“Ho studiato apposta” dice Matteo sognando un futuro da tecnico in qualcuno degli organi di gestione toscani. Non gli sarà difficile visto che si è laureato in Scienze e gestione delle risorse faunistico-ambientali alla facoltà di Agraria del capoluogo toscano. “Attualmente – dice - collaboro nelle catture di caprioli con alcune ATC e sono fortemente interessato all'inanellamento a scopo scientifico: sono in attesa di poter dare l'esame per conseguire il patentino di inanellatore”.
Le idee sulla caccia le ha ben chiare. “Il cacciatore - spiega - è il primo controllore dell'ambiente che ci circonda. Pochi come lui conoscono il bosco, ne sanno vedere l'evoluzione e comprendono i segnali di pericolo per l'ambiente. Peccato che vengano presi poco in considerazione da chi è competente in materia, specialmente per quanto riguarda la raccolta di dati scientifici”, come se il cacciatore debba per forza fare solo i propri interessi. “Questo modo di pensare deve cambiare – dice -”.
Matteo è critico anche con le associazioni venatorie: “a mio parere – spiega – sono troppo segmentate” e un po' troppo settarie, ma vede con favore l'avvio del processo di unificazione. “La soluzione, come si sente dire a giro, della formazione di un'unica associazione a livello nazionale potrebbe risultare logica e portare risultati positivi”. Ma è anche necessaria una maggiore collaborazione con le altre realtà che si occupano di ambiente. “Bisogna smetterla – dice - di alzare muri tra le varie categorie di associazioni (venatorie, ambientaliste, agricole ecc.) a favore di una coordinazione e una collaborazione tra le parti efficace e utile a tutte le categorie”. L'esperienza di UNIFAUNA
Lui, da aspirante cacciatore e prima ancora da tecnico faunista e ricercatore, fa già la sua parte. “A tal proposito, insieme ad alcuni altri ragazzi laureati (tra cui Veronica Racanelli, di cui abbiamo già parlato in Amiche di BigHunter, ndr) e laureandi del mio stesso corso – spiega - abbiamo deciso di metterci in gioco e di aprire un'associazione scientifico-culturale che si occupa di gestione faunistica, ricerca scientifica e didattica nelle scuole. La nostra sfida è quella di porci come 'anello mancante' tra le varie categorie associative”. Matteo parla di Unifauna, una realtà straordinaria, di cui presto sentiremo parlare (di sicuro su questo portale), che coniuga la ricerca scientifica alla didattica per studenti e adulti, e organizza attività di studio ed escursioni nella natura. “Perchè in tanti altri paesi europei cacciatori, ambientalisti e agricoltori collaborano insieme alla gestione del territorio (e quindi anche della fauna) mentre da noi, come per tante altre problematiche, no? - si chiede Matteo - E' ora di svegliarsi...”. | Leggi tutte le news | |
|
|
|