In una nota il Coordinamento delle Associazioni venatorie della Liguria (Federazione Italiana della Caccia; ANUU Migratoristi; Enalcaccia; Liberacaccia; Arcicaccia) ringrazia tutti coloro che hanno preso parte alla manifestazione di Genova, e che, a vario titolo, "hanno reso possibile con il proprio lavoro tale momento di unità e di democratica espressione delle proprie istanze".
Rispondendo ad alcune critiche da parte delle associazioni che stanno combattendo il calendario a colpi di ricorsi (WWF, VAS e LAC), il Comitato precisa che la manifestazione non si è svolta “contro i magistrati del Consiglio di stato” né contro nessun organo di giustizia, nei confronti dei quali i cittadini cacciatori non inveiscono ma continuano ad avere il massimo rispetto. Il comitato si dice orgoglioso di rappresentare "una minoranza di liguri con la fedina penale immacolata che svolgono un’attività legittima nel rispetto di leggi e regolamenti e per la quale versano a Regione e Stato circa 5 milioni di euro di tasse" e che "assieme agli agricoltori ed altri fruitori dell’ambiente contribuisce concretamente al vero presidio ambientale e alle difesa dell’ecosistema".
Infine rassicura tutti i cittadini Liguri che hanno a cuore l’ambiente ricordando che in data 15/10/2013 anche il Commissario europeo all’ambiente Potonik ha affermato che: “non risulta alcun elemento che confermi l’incompatibilità con la Direttiva europea Uccelli dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane nei calendari venatori [quindi, anche la Liguria] per le diverse specie cacciabili”.
Ecco cosa diceva il comunicato dele associazioni ambientaliste Wwf, Vas e Lac:
"La manifestazione di protesta dei cacciatori (poche centinaia) contro i magistrati del Consiglio di Stato , che svolgono il proprio ruolo di giudici dei traballanti provvedimenti amministrativi della Regione in materia di "calendario venatorio", ha il sapore di uno sberleffo alla Genova prostrata da giorni di pur sacrosante rivendicazioni lavorative. Se è ovvio che si debba e si possa manifestare per la garanzia del proprio posto di lavoro, sembra paradossale che in una città in crisi si creino disagi in centro città e ci si rivolga al Prefetto per inveire contro un pronunciamento dell'autorità giudiziaria. I cacciatori liguri (scesi ormai sotto la soglia dei 18.000) sono l'uno per cento della popolazione regionale , mentre la maggioranza dei liguri, secondo ogni sondaggio demoscopico, oramai non prova che disprezzo per forme di sfruttamento dei beni naturali improntate ad un consumismo "calibro 12". Se la Giunta regionale rappresentasse l'insieme dei cittadini liguri e redigesse provvedimenti rispettosi dei pareri scientifici obbligatori, nessun politico potrebbe più lucrare su un contenzioso giudiziario nato solo per l'ostinazione di un amministrazione ad arroccarsi su posizioni indifendibili. La fauna selvatica migratrice è un patrimonio naturale di valenza internazionale e non può essere oggetto di mercimonio elettoralistico".