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News CacciaBriano: caccia e competenze regionali, va modificata la legge giovedì 28 novembre 2013 | | Quello che è successo in Liguria con una caccia ad intermittenza a causa dei ricorsi “ambientalisti”, obbliga gli amministratori regionali e i legislatori a prendere atto di un problema che riguarda non solo i cacciatori, ma tutto ciò che ruota attorno alla gestione faunistica, compresi i problemi legati all'agricoltura e all'economia del territorio. Le associazioni hanno di fatto il potere di entrare a gamba tesa sui provvedimenti regionali che dovrebbero garantire ai cacciatori quella che è un'attività lecita e riconosciuta dalla legge, ed imporre sospensioni che poi si rivelano immotivate.
Ne è convinta l'Assessore regionale Renata Briano, secondo cui quella delle associazioni è “un'azione politica contro l'attività venatoria che non ha trovato fondamento nelle leggi dello Stato e non trova ragioni in una tutela dell'ambiente correttamente intesa. L'unico risultato – dice - è stato un ostruzionismo verso un'attività legittima, riconosciuta e normata da sempre perché rimanga in armonia con l'agricoltura e con l'ambiente umano e naturale”.
“Già la sentenza del Tar di due settimane fa – spiega sulla situazione ligure l'Assessore - , che respingeva la richiesta di sospensiva del calendario provvisorio 2013 - 2014, era stata per noi molto positiva: nelle motivazioni espresse era chiaro il giudizio sul buon lavoro fatto dalla Regione. Analizzando ogni passaggio, le conformità al parere Ispra e ad altre sentenze dello stesso tribunale, constatata l'impossibilità di un conflitto con l'atto monocratico del Consiglio di Stato di metà ottobre, il Tar aveva riconosciuto la correttezza e la legittimità della posizione della Regione. Nonostante ciò pochi giorni dopo, su richiesta delle associazioni anticaccia, il Consiglio di Stato aveva nuovamente sospeso la caccia, senza entrare nel merito".
“La competenza regionale, sulla carta, non è messa in dubbio da nessuno – dice Renata Briano - ma, di fatto, viene depotenziata facilmente da strategie ostruzionistiche. Oggi sono contenta perché è stata riconosciuta la correttezza della nostra azione, ma penso che, per evitare in futuro di incorrere in altre situazioni di stallo, la competenza regionale in materia vada rafforzata con chiarimenti a livello nazionale”.
Secondo Briano “la Conferenza delle Regioni potrebbe intervenire presso il Governo perché modifichi, dove è il caso di farlo, la normativa nazionale, per mettere le Giunte regionali nelle condizioni di stabilire un calendario venatorio con date sicure e tagliato sulle esigenze del territorio, nel rispetto delle leggi”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi anche: | Leggi tutte le news | |
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