"Il Comitato faunistico regionale, che si riunirà il prossimo 11 dicembre, è avvertito”. Le associazioni Lega per l’Abolizione della Caccia, Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Associazione Vittime della Caccia, Earth minacciano di intraprendere una nuova azione giudirica se la Regione Sardegna non si adeguerà alle nuove censure dell'Ispra. Gli anticaccia parlano di una nota dell'Ispra giunta in questi giorni alla Regione in cui l'Istituto di ricerca risponde ad un quesito posto dall'Assessorato alla difesa dell'Ambiente a novembre scorso, secondo loro vincolante su calendario venatorio già oggetto di sospensione del Tar.
A seguito della sospensione imposta dal Tar, la Regione aveva riaperto la caccia dal 29 settembre con un calendario provvisorio che ha previsto la chiusura generale al 30 dicembre. L’Assessorato regionale dopo la seduta del Comitato faunistico regionale del 22 ottobre scorso ha quindi chiesto il dovuto parere per la conclusione della stagione venatoria per il periodo successivo al 31 dicembre 2013, con l'obbiettivo di superare la data di chusura provvisoria.
L'Ispra avrebbe risposto picche a tutto quanto: no alla chiusura agli anatitidi al 30 gennaio anziché al 20, no alla chiusura alla beccaccia al 19 gennaio anziché al 31 dicembre, no alla chiusura della caccia alla cesena al 19 gennaio anziché al 10, no a tordo fino al 30 gennaio, no alla caccia a cornacchia e ghiandaia (se non nella forma esclusiva dell'appostamento) dal 21 al 30 gennaio 2014, stessa cosa per il colombaccio. Per queste ultime tre specie però Ispra avrebbe concesso il posticipo (21 gennaio – 9 febbraio 2014) richiesto dalla Regione solo con carniere limitato a 5 capi, nella forma esclusiva dell'appostamento a oltre mt. 500 dalle zone umide e dalle pareti rocciose (anche parzialmente), in quanto potenziali siti di nidificazione di specie rapaci.
Come non bastasse oltre alla trattazione di merito del ricorso sul calendario, che è stata fissata per il 19 marzo 2014, sulle scelte venatorie pesano anche i ricorsi presentati dagli anticaccia alla Commissione europea e alla Commissione per le petizioni del Parlamento europeo per la mancata procedura di valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (Sic) e/o zone di protezione speciale (Zps).