Il Consiglio Provinciale della Federcaccia aretina ha rinnovato le proprie richieste alla Provincia sul contenimento del cinghiale, come risposta alla questione danni.
"Non è assolutamente più tollerabile - si legge in un comunicato della Fidc Arezzo - questa campagna contro il cinghiale e la caccia, che non si era mai verificata negli anni passati, quando gli abbattimenti riguardavano migliaia di capi; nell’attuale stagione venatoria siamo al 50% degli abbattimenti realizzati nelle scorse stagioni dalle medesime squadre operanti nella nostra Provincia , perché non si comincia a guardare un po’ meglio anche la gestione degli altri ungulati presenti nel territorio prima di addossare interamente la responsabilità danni ai cinghiali?".
"L’approvazione del protocollo d’intesa provincia agricoltori non può essere “merce di scambio” per la ricostituzione degli atc; per i quali l’unica cosa paritetica è la componente dei Comitati e non certo la contribuzione economica per la formazione del bilancio".
"Il Praf - dice Fidc Arezzo - prevede un meccanismo noto per la sua brevità: interventi nelle 48 ore e a tal proposito formalizziamo nuovamente la nostra disponibilità a ridurre questo lasso di tempo a 24 ore, ma non siamo assolutamente disponibili a transigere sull’individuazione delle squadre, quale unico referente interlocutore per la gestione di questo ungulato. Al fine di non correre il rischio di destrutturare il consolidato sistema che ha sempre contraddistinto l’impegno espresso dalle medesime, con l’encomiabile serietà e capacità d’intervento".