Dura opposizione da parte del Wwf abruzzese al progetto, in discussione in queste ore al consiglio regionale, per la riperimetrazione del Parco Sirente Velino, proposto dal consigliere Pdl Luca Ricciuti, mirata a escludere dal perimetro di protezione una zona di 3.300 ettari. Un progetto discusso ormai da anni in Regione, che, a detta di molti, intende sanare ciò che all'epoca dell'istituzione del Parco fu visto come un pretesto per allargare il divieto di caccia,
a prescindere dal valore dei territori protetti.
Non è ovviamente d'accordo con questa analisi il Wwf Abruzzo, che parla di “attacco sconsiderato contro una delle zone di maggior pregio del Parco”. Sono le parole di Herbert Simone, vice presidente del Wwf Abruzzo e membro del Cda dell’Ente, secondo cui la riperimetrazione dell'area, che rientra nei Sic e nel progetto Patom, "aprirebbe le porte all’assalto dei cacciatori e dei cementificatori". Per la bocciatura del progetto si è mosso anche Wwf Italia: “è paradossale”, ha sottolineato il presidente nazionale, Dante Caserta, “nei giorni in cui al Ministero dell’ambiente si parla di difesa della natura e di tutela della biodiversità, nella Regione verde d’Europa si viaggia in controtendenza”
Contrario ovviamente l’Ente Parco, che ha già fatto notare come la proposta sia carente di studi fondamentali quali la VAS (valutazione ambientale strategica) che comporterebbero l’infrazione alle norme comunitarie.