Il 10 dicembre scorso
la Commissione europea ha deciso l'archiviazione di 6 procedure d'infrazione pendenti nei confronti dell'Italia. Tra queste figurano anche i procedimenti aperti contro il nostro paese in materia di caccia, segno che l'Italia (allo Stato italiano era infatti stato imputato il mancato controllo sulle regioni in merito alla corretta applicazione della Direttiva Uccelli), si è correttamente attivata per risolvere i procedimenti aperti, con la modifica alla legge 157/92 inserita nel decreto mille proroghe.
La archiviazioni riguardano la procedura aperta nel 2004 sulla caccia in deroga del Veneto (2004/4926 Violazione del diritto UE - Normativa della Regione Veneto in materia di caccia in deroga), quella aperta nel 2006 sulla legislazione nazionale (2006/2131 Violazione del diritto UE - Normativa italiana in materia di caccia in deroga), quella del 2011 sulla caccia ligure (2011/2205 Violazione del diritto UE – Cattiva attuazione della direttiva 2009/147/CE relativa alla conservazione uccelli selvatici - Liguria).
Per lo meno finalmente gli ambientalisti la pianteranno di paventare multe milionarie a sproposito. Ci auguriamo ora che le infrazioni sulla caccia sono tutte risolte, che le grandi organizzazioni ambientaliste si occuperanno di altre gravi infrazioni ambientali ancora aperte (sono numerosissime). Alcune riguardano episodi di inquinamento ambientale da vera emergenza, che riguardano in maniera drammatica non solo la protezione dell'ambiente e degli animali, ma anche la salute di tutti gli italiani e di quello che mangiamo, beviamo o respiriamo.