“Grazie alle telecamere di Striscia adesso molte più persone sanno cosa sono i richiami vivi e quale tortura rappresenti per migliaia di poveri uccellini catturati con le reti da uccellagione, tra l'altro espressamente vietate dalla direttiva Ue Uccelli. Invito per l'ennesima volta la Regione Veneto e Lombardia a vietare per sempre questa barbara pratica e a smettere di calpestare il diritto comunitario”. Così Andrea Zanoni due giorni fa commentava l'intervista ottenuta su Striscia la Notizia.
Dichiarazioni che hanno lasciato di stucco tutti i cacciatori italiani, soprattutto chi la caccia al capanno la pratica e ai suoi richiami dedica tutte le attenzioni possibili per mantenerli in buona salute. Ciò che dice Zanoni, basta documentarsi per saperlo, è fuori dalla realtà. Che l'uccellagione in Europa sia vietata lo sanno anche i sassi. Ma chiamare con questo termine l'attività di cattura di uccelli vivi (con reti che ne garantiscano il benessere – sono infatti identiche a quelle utilizzate dagli ambientalisti per la cattura di uccelli a scopo scientifico), autorizzata e regolata dalle istituzioni regionali e provinciali in base alle leggi in vigore, pare cosa intenzionalmente fuorviante. Non corrisponde quindi a verità che questa pratica sia illegale come insiste a sostenere Zanoni e come ripete l'inviato di Striscia, Edoardo Stoppa, a commento di immagini che nulla c'entravano con la reale situazione degli impianti di cattura autorizzati dall'Ispra.
Interpellato dalla redazione di BigHunter.it, l'Assessore regionale Daniele Stival fa sapere che la Regione non intende replicare, "se non precisare che qualsiasi atto amministrativo qualora fosse illegittimo ci sono tutti gli organi competenti per farlo cassare. Non mi risulta che l'atto 'incriminato' - sottolinea l'Assessore veneto - abbia avuto problemi di legittimità altrimenti sarebbe stato annullato”.
L'Europarlamentare Sergio Berlato in una nota ha definito il servizio di Striscia “vergognoso”, “sia per la falsità dei suoi contenuti sia per l’approccio ideologico con il quale è stato affrontato l’argomento”. La Regione, “nell’autorizzare l’attivazione di alcuni impianti di cattura – evidenzia Berlato - , si è limitata ad applicare quanto previsto dalla legge statale 157/92 che recepisce integralmente la Direttiva 2009/147/CE (ex 79/409/CEE) che prevede esplicitamente la cattura controllata di esemplari di fauna selvatica appartenenti alle specie considerate in buono stato di conservazione”. Berlato spiega anche che la sopracitata Direttiva comunitaria prevede che”l'attività di cattura per l'inanellamento e per la cessione a fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica (ora ISPRA)". Vai al filmato del servizio di Striscia la notizia sul sito Mediaset