Mattia Piccolo classe 1994, è un giovane in cerca di lavoro. Da sempre appassionato di tutto ciò che riguarda la natura, su spinta del padre fin da bambino si avvicina a quella che lui definisce " Non solo una passione ma un vero e proprio modo di vivere ". L’amore per la caccia, è cresciuto di pari passo ad un'altra passione: il disegno.
Inizia a disegnare per passatempo, puntando l’attenzione su ciò che caccia il padre ma quello che lo affascina è soprattutto il mondo ornitologico. E' attratto dal volo degli uccelli e dalle loro caratteristiche anatomiche: Li osserva, imparandone la classificazione di Linneo, e poi li disegna. Sotto il consiglio di due care amiche Clara Albera e la scrivente, dopo un periodo di stasi, riprende in mano la matita alla carta aggiunge la pergamena.
Vive la caccia a 360°, portando in tavola ciò che caccia, molte le ricette tradizionali, tante quelle farina del suo sacco. Ho cacciato con lui visitando boschi incantati della Toscana, dove segue il padre a caccia e raccoglie funghi e corbezzoli. Credo che Mattia sia una forza della natura ed una bella mente per il nostro futuro.
Ha atteso pazientemente i diciotto anni per regolarizzare l’abilitazione all’attività venatoria. Ma da neo cacciatore, ora, dopo un anno, si dice deluso da alcuni aspetti del mondo venatorio: discriminazioni, liti e discussioni tra gli stessi cacciatori per i quali vige la differenziazione di alcuni tipi di caccia rispetto ad altri, diverse idee di pensiero, riluttanza nei confronti della caccia al femminile e altri dissapori che si è trovato ad osservare ed affrontare , nel mondo reale e sui social network. Secondo il suo pensiero sarebbe bello arrivare ad una vera unità tra i cacciatori, senza suddivisioni per sesso né diversificazioni per il tipo di caccia, ma teme che tutto ciò possa essere solo un sogno!
Laura Tenuta