“So bene quanto il tema della caccia possa prestarsi a scontri anche di tipo ideologico, ma la calunnia è un’altra cosa. Ed è a mio avviso calunnioso accusare la Regione di adottare atti illegittimi”. Daniele Stival, assessore alla caccia della Regione del Veneto, non ci sta alla valanga “non tanto di giudizi negativi, ma di accuse specifiche non veritiere” contenute in un servizio sulla cattura di uccelli da richiamo trasmesso lunedì scorso da Striscia la Notizia.
“Il nostro obiettivo, come quello degli appassionati della attività venatoria, che nel nostro Paese è legale e antica quanto il mondo – sottolinea Stival – è il rispetto assoluto delle normative. A salvaguardia del buon nome della Regione, del suo presidente, della Giunta e di tutti i dirigenti che firmano gli atti, diventandone responsabili, consapevoli del rispetto delle leggi. Ritengo quanto descritto dal servizio mandato in onda lunedì totalmente fuorviante e alla prossima seduta di Giunta chiederò di una verifica circa i presupposti per una azione legale a difesa del nostro operato e della nostra immagine. Non mi risulta che contro la delibera in questione, che trattava la cattura di uccelli da richiamo – ha anche aggiunto Stival – ci sia stato alcun ricorso da parte di nessuna associazione ambientalista. Negli anni passati, analoghi provvedimenti sono stati oggetto di ricorsi, regolarmente vinti davanti al tribunale amministrativo regionale: segno chiarissimo che tali delibere sono sempre state adottate nel rispetto delle leggi nazionali e delle direttive comunitarie”.