Il Consiglio Provinciale di Perugia, durante la seduta del 9 gennaio ha approvato all'unanimità una mozione (promossa dal Consigliere socialista Enrico Bastioli ed uscita dalla III Commissione consiliare) che mira al pieno raggiungimento dei piani
per il contenimento dei cinghiali e di altre specie opportuniste a protezione dei danni all'agricoltura.
“L’approvazione – commenta il presidente della Commissione Luca Baldelli - segue altri atti concreti e oltremodo significativi, prodotti dalla Giunta provinciale e dal Consigliere delegato Granocchia su impulso della III Commissione, di concerto col mondo venatorio e agricolo : la redazione (prossima al traguardo) del
Piano faunistico – venatorio dopo oltre 40 anni dal primo documento strutturale e complessivo , atto questo che ci consentirà di essere la prima Provincia d’Italia ad avvalersi di tale dispositivo, l
’incremento del numero degli abbattimenti, le iniziative volte alla prevenzione e alla sicurezza della circolazione stradale in rapporto alla fauna selvatica ecc…."
Intanto la Provincia incassa i primi risultati positivi. "Nel 2011 - dice il presidente della Commissione - , come recita anche il documento unitario approvato quest’oggi, i danni alle coltivazioni agricole ammontavano a 900.000 euro, mentre i risarcimenti dei danni a seguito di incidenti stradali, comprensivi del premio assicurativo a carico della Regione, sono stati di oltre 1.200.000 euro . Cifre imponenti che, nel corso del 2012 / 2013, grazie alle iniziative promosse dalla Provincia, dalla Regione e dagli organismi del mondo venatorio, in primo luogo grazie all’impulso dato ai prelievi selettivi,
hanno conosciuto una considerevole flessione".
"Capitalizzati tutti questi risultati, il Documento chiede di andare oltre, non solo moltiplicando tutte le più utili iniziative congiunte a livello istituzionale e para – istituzionale per il governo della materia venatoria, ma anche istruendo
un percorso di revisione della Legge regionale n. 34 per quanto concerne l
’obbligatorietà dei prelievi di contenimento per le squadre e la disciplina di tutte le forme consentite di caccia . Un ulteriore tassello, quello di oggi, che il Consiglio ha posto nel puzzle della tutela degli interessi del mondo venatorio e del mondo agricolo, due universi che debbono dialogare ed allearsi sempre più, in quanto entrambi custodi del territorio, delle sue peculiarità e ricchezze, evitando al contempo ogni sterile diatriba e contrapposizione” .