Alessandra Bicego, 36 anni abita a Valdagno, in provincia di Vicenza, ha seguito l'esempio del padre ed oggi è una cacciatrice. Appassionata alla vagante, che pratica con il suo setter inglese, di nome Pedro, in compagnia del suo fidanzato, anch'esso cacciatore, crede “che il ruolo del cacciatore in Italia sia profondamente legato alle tradizioni del nostro paese, e fondamentale per il giusto mantenimento dell'ecosistema, ovviamente nel rispetto della legge”.
Pensa anche che i cacciatori nel nostro paese siano sempre più vittime di una società animalista e vegana violenta (almeno verbalmente) che non dimostra alcuna propensione al dialogo. Aderendo all'iniziativa Amiche di BigHunter, ci racconta la sua esperienza, vissuta sulle pagine di Facebook, dove è stata attaccata in quanto cacciatrice.
“Hanno preso addirittura una mia foto su fb – spiega - e messa, con censura del mio viso, su un gruppo animalista dove mi hanno coperto di offese di ogni genere”. La censura del viso è chiaramente uno stratagemma vile e vigliacco per evitare conseguenze giudiziarie. Segno del bassissimo spessore culturale e morale di queste persone, incapaci di 
confrontarsi civilmente e serenamente.
Ma Alessandra, che di certo anche grazie ai suoi studi (diploma di liceo socio-psico-pedagogico) avrà sviluppato una certa propensione alla pazienza, non si è lasciata intimorire o sconfortare, così come le tante cacciatrici presentate già da questo portale che hanno avuto simili esperienze (alcune di loro hanno subito il medesimo attacco proprio dopo essere apparse sul nostro sito).
La nostra cacciatrice vicentina guarda avanti, “nonostante spesso e volentieri le associazioni trascurino la giusta coalizione per risolvere i problemi, io ci credo realmente nel fatto che siamo una categoria davvero nobile, che si può vantare di coltivare una passione basata su una serietà immensa, sul senso di responsabilità che la contraddistingue da tutte le altre attività praticate per hobby. Serietà, cultura e passione sono le parole che meglio rappresentano questa attività, che più che uno sport, è una vera arte”.
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