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News CacciaPistoia monitora gli uccelli migratori, positivi i primi risultati venerdì 17 gennaio 2014 | | I dati aggiornati sulla fauna migratoria permettono di pianificare meglio le scelte future delle amministrazioni. E, fatto non secondario, a difendere i calendari venatori davanti ai tribunali amministrativi. Ecco perchè da un paio d'anni la Provincia di Pistoia ha organizzato un programma di inanellamenti scientifici per verificare gli spostamenti e la tipologia dell'avifauna migratoria e verificare le consistenze delle popolazioni migratrici.
Il campo di inanellamento, realizzato in collaborazione con il COT (centro ornitologico toscano) all’interno dell’oasi di protezione Dynamo di Limestre, tramite personale qualificato e sotto il coordinamento dell’ISPRA, si è svolto dal 14 al 28 ottobre 2013 (in contemporanea con il “Progetto Alpi”, avviato alcuni anni fa dalI' ISPRA e dal Museo Tridentino di storia naturale, allo scopo di indagare il passaggio dei flussi di migratori attraverso le Alpi durante la migrazione post riproduttiva).
Alla campagna hanno partecipato 17 soci del COT e alcuni studenti delle università di Firenze e di Pisa intenzionati ad approfondire le loro conoscenze in ambito ornitologico. Sono stati circa 130 i soggetti catturati appartenenti a 21 specie, tutte dell’ordine dei passeriformi (fra questi, pettirosso, tordo bottaccio, codirosso spazzacamino, cincia mora, cincia bigia, pispola, codirosso comune, luì piccolo, saltimpalo, ecc).
Particolare attenzione ha meritato la cattura di un codazzurro: un evento davvero eccezionale che avviene con rarissima frequenza, in quanto si tratta di specie segnalata come “accidentale2 nel nostro paese. Il codazzurro, infatti, un piccolo passeriforme della famiglia dei muscicapidi con la caratteristica distintiva della coda di colore blu, dalle regioni dell’est Europa migra in Cina occidentale attraversando l’Himalaya e la sua presenza in Italia è casuale
In contemporanea con quella dell'Oasi Dynamo di Limestre, è stata attivata un’ulteriore stazione di inanellamento anche presso la zona di protezione Val di Luce, nel Comune di Abetone. Questa stazione, attiva dal 18 al 21 ottobre, è stata gestita in collaborazione con l’Associazione Unifauna, le associazioni provinciali Arci Caccia, Libera Caccia e ANUU Migratoristi e il CAI di Pistoia, che ha messo a disposizione il rifugio del Lago Nero. La stazione, con uno scopo maggiormente didattico e il coinvolgimento degli studenti dell’Università di Firenze, ha realizzato 51 catture di 8 specie diverse di passeriformi migratori.
L’ inanellamento scientifico - spiega la nota della Provincia - è una tecnica di ricerca basata sul marcaggio individuale degli uccelli: uno dei metodi più efficaci per studiare la biologia, l’ecologia, il comportamento, i movimenti, la produttività delle popolazioni e la demografia delle diverse specie. Una rete di stazioni di monitoraggio, coordinate attraverso i centri nazionali (ISPRA per l’Italia) è alla base della gestione delle attività di inanellamento scientifico in tutta Europa. La cattura viene effettuata con reti verticali e gli esemplari raccolti vengono inanellati, sottoposti ai rilievi biometrici standard e successivamente rilasciati. L’anello ha un numero univoco a livello mondiale e i dati raccolti vengono inviati a una banca dati gestita dall’Euring (organismo dell’Unione Europea per l’inanellamento).
“Il monitoraggio della fauna è una delle attività che la Provincia ha scelto come indicatore nel nuovo piano faunistico venatorio recentemente approvato - ha sottolineato l’assessore alla caccia e pesca della Provincia, Rino Fragai – attraverso i campi di inanellamento, infatti, coordinati da ISPRA con il contributo dell’amministrazione provinciale, è possibile raccogliere dati oggettivi e ampliare le conoscenze sulle diverse dinamiche delle popolazioni, al fine di ottimizzare le politiche di conservazione e gestione della fauna selvatica”. | Leggi tutte le news | |
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