Negli scorsi giorni, insieme a molte inesattezze, la consigliera dei Verdi Gabriella Meo ha dichiarato che la Provincia di Forlì Cesena spenderebbe 56.000 euro pubblici per - testuali parole - "torturare gli uccelli". Ovvero, tali sarebbero i fondi passati dalla Regione alla Provincia per l'attività di cattura di uccelli da richiamo per la caccia, secondo i Verdi totalmente a carico del contribuiente.
Dichiarazioni a cui ha già risposto l'Assessore Rabboni, che conferma ora anche la Provincia: "la Provincia di Forlì-Cesena - si legge in una nota - ritiene doveroso precisare che le spese di gestione di queste strutture sono interamente a carico dei cacciatori e dunque non vengono assolutamente finanziate con risorse proprie della Provincia".
"Infatti - continua la nota della Provincia - quest’Amministrazione, con apposite direttive, ha stabilito la somma che il cacciatore è tenuto a corrispondere alla Provincia all'atto dell'acquisizione del richiamo. Tali introiti derivanti dalle cessioni che versano i cacciatori costituiscono l'unico corrispettivo che la Provincia riconosce annualmente agli operatori autorizzati. Sostanzialmente, quindi, la Provincia opera solo come un soggetto intermediario obbligato per legge a gestire tale flusso di denaro per poter effettuare i dovuti controlli. Inoltre, l’attività è controllata e avviene nel rispetto di scrupolosi adempimenti quali l’inanellamento degli esemplari catturati e la registrazione degli stessi in appositi registri di carico/scarico forniti dalla Provincia. Come avvenuto altre volte in passato, c’è chi su questi temi sistematicamente tende a diffondere informazioni che non trovano riscontro nella realtà al solo scopo di generare scalpore".