Durante la seduta odierna della Giunta regionale del Veneto, l'Assessore alla caccia Daniele Stival ha presentato un’informativa sul complesso iter istruttorio relativo all’approvazione del Piano Faunistico-venatorio regionale 2014-2019. L’iter vede infatti impegnate l’Amministrazione regionale e le Amministrazioni provinciali (che procedono in termini coordinati nel percorso di approvazione dei rispettivi strumenti di piano) nella messa a punto delle documentazioni da sottoporre alla competente Commissione regionale VAS per l’acquisizione del necessario parere a termini di legge.
“Tra i “passaggi” più qualificanti – ha fatto rilevare Stival - si inserisce l’analisi e la valutazione delle osservazioni sulla proposta di Piano faunistico-venatorio regionale (approvata il 12 agosto scorso) pervenute, in termini unitari, da parte delle rappresentanze regionali delle Associazioni venatorie. Tali proposte si pongono, sulla base della loro formulazione unitaria riconducibile alla maggioranza delle Associazioni venatorie presenti nel Veneto (ANUU; Arcicaccia; Federcaccia; Italcaccia; LiberaCaccia) e alla maggioranza dei cacciatori veneti, quale contributo decisivo a supporto dell’Amministrazione regionale, che può quindi avvalersi, da parte del mondo venatorio, di un contributo responsabile che fa sintesi dei particolarismi”.
“La definizione del nuovo Statuto tipo degli Ambiti territoriali di caccia – ha aggiunto - rappresenta uno dei temi che più stanno a cuore del mondo venatorio. Esso rappresenta lo strumento che, a livello territoriale, dovrà supportare le compagini associative nella realizzazione degli obiettivi del nuovo Piano che dovrà farsi carico di una complessiva modernizzazione dello specifico sistema regionale in un’ottica di rinnovata integrazione con il mondo agricolo, nonché in un’ottica di sostenibilità faunistico-ambientale ed economica del sistema stesso. E’ evidente che in tale contesto non possono non essere valutate con grande attenzione le proposte del mondo venatorio volte a favorire, attraverso appunto una equilibrata “rivisitazione” dello Statuto tipo, una positiva transizione verso gli assetti gestionali preconizzati dalla Giunta regionale in sede di adozione preliminare dello strumento di piano”.
“Alcune di queste osservazioni, in corso di formale implementazione nell’ambito delle documentazioni da sottoporre alla Commissione VAS, comprensiva degli orientamenti assunti dalla Giunta regionale in ordine all’insieme delle numerose osservazioni pervenute da parte dei vari portatori di interesse, appaiono fin d’ora meritevoli di accoglimento”. Stival, in particolare, ha fatto riferimento all’opportunità di misurare a livello di Ambito territoriale di caccia la rappresentatività delle Associazioni venatorie chiamate a designare propri rappresentanti nei Comitati direttivi; di eleggere il Presidente dell’Ambito territoriale di caccia tra i membri del Comitato direttivo espressione del mondo venatorio; di ridurre la penale per ritardata iscrizione all’Ambito territoriale di caccia, da attestarsi al 20% della quota di iscrizione; di prevedere un regolamento specifico, da approvarsi in sede provinciale, che definisca preventivamente quelli che possono essere i “patti associativi” che l’Assemblea dei soci può approvare e correlate sanzioni; di escludere ogni patto che possa attenere alla regolamentazione dell’esercizio venatorio, funzione che spetta al calendario venatorio regionale ai sensi di legge; di prevedere che i cinque rappresentanti designati dall’Assemblea a partecipare con voto consultivo alle riunioni degli organi direttivi siano proposti dalle Associazioni venatorie presenti nell’Ambito territoriale di caccia; di riconoscere la validità in seconda convocazione delle riunioni dell’Assemblea con qualsiasi numero di soci intervenuti; di stabilire che la Provincia, in sede di decisione sulla proposta dell’Ambito territoriale di caccia di sospensione/esclusione del socio, applichi lo specifico regolamento approvato in via preventiva.
Ulteriori osservazioni/indirizzi che da subito appaiono meritevoli di accoglimento per Stival sono: stabilire che le oasi nelle Aziende faunistico-venatorie vallive non possono essere individuate ad una distanza inferiore a metri 100 dai confini dell’Azienda al fine di consentire, senza impatto a carico dell’area protetta, il recupero dei capi abbattuti all’esterno dell’Azienda medesima; fare riferimento, negli indirizzi relativi alla caccia di selezione, alle disposizioni dettate, in materia di armi e relativi calibri, dalla legge quadro nazionale di riferimento n.157/92; stabilire che i danni da fauna selvatica a carico degli Ambiti territoriali di caccia sono solo quelli arrecati da fauna cacciabile immessa; dare atto che non sussistono divieti all’immissione di selvaggina stanziale cacciabile dopo il 31 agosto, in un contesto di pianificazione che pur mira ad una tendenziale riduzione delle immissioni medesime.
“Con altrettanta attenzione – conclude Stival - stiamo verificando altre proposte come la riscrittura dell’articolo valichi montani ai solo fini scientifici, la fruizione di giornate in alternativa alla scelta di caccia effettuata e la mobilità di alcune giornate sul territorio regionale per la caccia alla migratoria. Queste ed altre osservazioni arrivate dal territorio veneto saranno portate all’attenzione della giunta regionale”. |