"Show a servizio della campagna elettorale dell'eurodeputato" che "ha ottenuto presenza di pubblico molto inferiore rispetto agli altri anni". Sono alcuni dei commenti delle associazioni Arcicaccia e Federcaccia del Veneto sull'iniziativa di Vicenza Acv - Confavi di sabato 25 gennaio. "Facile attirare la curiosità della gente", polemizzano Giuliano Ezzelini Storti, Presidente Regionale Arci Caccia e Oscar Stella, Vicepresidente Regionale Fidc, "quando si organizzano corriere pagate, quando si fa il “porta a porta”, quando si riempie il vicentino di manifesti".
Le due associazioni venatorie fanno inoltre presente che tra le consorelle riconosciute era presente solo Enalcaccia, e che il CRAVN riunisce le associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale, rappresentano il 70% dei 50.000 cacciatori del Veneto, mentre ACV-Confavi ed Enalcaccia forse arrivano al 30%". Questa rappresentanza schiacciante secondo Fidc e Arcicaccia è il motivo per cui sono state considerate le proposte del CRAVN sul Piano faunistico venatorio.
"Niente di più falso nelle accuse sul fatto che il piano - dicono - uscito ad agosto dalla Giunta Regionale è stato elaborato dall'Assessore alla caccia in collaborazione con Arcicaccia e Federcaccia. Come ben sa l'euro-onorevole, che è stato in Giunta, le associazioni venatorie vengono consultate, ma il piano che emerge è frutto dei tecnici che lo elaborano e degli organi di governo regionali. In questo modo sono state considerate le proposte che Arcicaccia e Federcaccia, insieme al resto del CRAVN, hanno elaborato e presentato per migliorare il piano faunistico". Sempre sul piano faunistico : "d
elle nostre proposte alcune sono state recepite - dichiarano le associazioni - , come uscito dalla Giunta di gennaio, altre siamo in attesa di recepimento: anche se per opportunismo di circostanza Berlato & C. non vogliono riconoscerlo".
Su Enalcaccia: "ci preme sottolineare che è molto strana la giustificazione data dal presidente reg.le Enalcaccia a suoi dirigenti di Vicenza per cui si sarebbe deciso di abbracciare ACV-Confavi e Berlato solo dopo essere stato cacciato oltre 10 anni fa da presidente di un ATC a Padova, da parte di Federcaccia, perchè la sua cacciata da presidente è stata merito dell'organizzazione di “corriere” di parte dei cacciatori appartenenti proprio all'associazione con cui oggi collabora (ACV-Confavi)".
Questione capanni: "La norma attuale ovviamente non ci piace - argomentano Arcicaccia e Federcaccia Veneto - e non è sufficiente tanto è vero che in Toscana Federcaccia e Arcicaccia ne bhanno costruita una più semplice che il Consiglio reg.le ha votato all'unanimità. Perchè non possiamo farlo anche in Veneto? Chi ha causato il primo danno alla legge sui capanni? Non certo l'assessore Stival. In Toscana, fortuna loro, non c'è ACV-Confavi... Sta di fatto comunque che sulla questione capanni, grazie alla nostra sensibilizzazione ed alle decine di assemblee, in qualche modo i “capannisti” hanno potuto andare a caccia anche quest'anno. Se fosse dipeso da qualche euro-parlamentare avrebbero dovuto cambiare
modalità di caccia oppure stare direttamente a casa!".