“Interventi urgenti ed efficaci contro l’allarme ungulati e predatori”: li richiede una petizione rivolta alle istituzioni approvata all'unanimità da tutte le assemblee provinciali della Cia Toscana. “La gravità della situazione, ovvero una presenza insostenibile di ungulati e predatori – sottolinea il presidente Cia Toscana Giordano Pascucci – è riconosciuta a partire dalle istituzioni locali e regionali, ma dobbiamo constatare, ed è ancora più preoccupante, l’attuale stato diffuso di inerzia".
Vista la situazione, da tempo fuori controllo, gli agricoltori e gli allevatori della Cia chiedono l’immediata convocazione dei consigli comunali, provinciali e regionale per affrontare l’emergenza faunistica. "Senza risposte esausitive - dicono - non escludiamo di rafforzare la mobilitazione". "E’ urgente difendere il reddito degli agricoltori – aggiunge Pascucci -, messo a rischio da ungulati e predatori; l’agricoltura, l’ambiente ed il paesaggio dalla catastrofe; le imprese ed i consumatori tutelando la produzione agricola; il diritto di tutti ad un agro-eco-sistema equilibrato che tuteli la biodiversità".
Dal Duemila ad oggi cinghiali e caprioli in Toscana sono raddoppiati. Si contano in Toscana oltre 400.000 ungulati – afferma la Cia – ed un numero crescente di predatori, che impediscono agli agricoltori di produrre, danneggiano i boschi e l’ambiente, provocano incidenti alle popolazioni.
La densità dei cinghiali è ormai a livelli spaventosi: per ogni 100 ettari di territorio ci sono in Toscana almeno 20 cinghiali, mentre il Piano Faunistico Regionale prevede 0,5-5 capi ogni 100 ettari. All’enorme numero di cinghiali si aggiunge un numero quasi uguale di caprioli, in costante aumento. Per ogni agricoltore ci sono ormai 5 capi ungulati, un carico quasi raddoppiato in cinque anni. 10 milioni di euro di danni produttivi sono stati accertati dagli ATC negli ultimi 5 anni, ma i danni economici ed imprenditoriali sono in realtà assai superiori. La Cia Toscana chiede subito il risarcimento totale dei danni diretti ed indiretti causati da ungulati e predatori; inoltre aggiunge Pascucci "un’azione decisa per attuare entro il 2014 gli obiettivi del Piano Faunistico Regionale; un Piano straordinario per riportare la presenza e la densità della fauna selvatica e dei predatori in equilibrio con il territorio; interventi di contenimento della fauna selvatica nei parchi e nelle aree protette; una profonda revisione delle normative comunitarie, nazionali e regionali, a partire dalla Legge 157/92, per tutelare la biodiversità e dare certezze agli operatori".