“Rispetto il margine di sicurezza che si è voluto dare il consiglio regionale con la proroga al piano faunistico venatorio ma non deve essere motivo di rallentamento dei lavori sul nuovo. Ho già formalizzato la richiesta alla competente commissione di poter illustrare le osservazioni al piano che sono state depositate, anche e sopratutto per dare risposte chiare e reali ai messaggi contraddittori inviati sabato scorso dalla manifestazione di Vicenza”. Lo sottolinea oggi l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival, dopo che il Consiglio regionale ha votato una proroga della validità del vigente Piano Faunistico Venatorio.
Stival entro poi nel merito di alcune spinose questioni. Alcuni esempi - esordisce: si è affermato che c'è una drastica riduzione del territorio cacciabile. Niente di più falso, perché passiamo dall'attuale Tasp di 1.366.706 ad un nuovo Tasp di 1.532.574; altro passaggio è il divieto di caccia sui valichi, premesso che i valichi sono stati indicati dalle province su richiesta delle Vinca, gli stessi serviranno per dati e ricerca scientifica e comunque passiamo dagli attuali tre valichi dove vige il divieto di caccia ad uno solo”.
“Cosa dire poi – prosegue Stival - sull'indice venatorio. Si passerebbe da 1/6 a 1/23, l'1/23 è il risultato matematico del Tasp diviso il numero di cacciatori, perché è sempre valido il principio che la prima scelta è personale ed indipendente dal numero degli iscritti”.
“Siamo poi accusati – aggiunge l’assessore - di voler espropriare i soci del diritto di partecipazione. Anche qui nulla di più falso, primo perché è una libera scelta dell'assemblea dei cacciatori decidere per una eventuale rappresentanza; secondo perché la proposta sta nei fatti, visto che già oggi abbiamo una presenza media alle assemblee che è inferiore al 30% (a Vicenza, ad esempio, su circa 11000 iscritti partecipano circa 200 soci). Anche in questi casi – conclude Stival - si vuole confondere, ma sopratutto delegittimare, i cacciatori nelle loro scelte personali”
Intanto anche le associazioni venatorie venete aderenti al Cravn (Anuu, Ancl, Arci Caccia, Fidc, Italcaccia) fanno sapere di approvare la scelta la decisione del Consiglio Regionale Veneto di prorogare il Piano. "Siamo a conoscenza che il nuovo Piano non arriva in Consiglio, oltre che per la lentezza decisionale di chi Governa la Regione, anche per le modifiche necessarie di alcune indispensabili documentazioni da parte di qualche Provincia, ora però non ci sono più alibi: chiediamo quindi alla Giunta di non perdere tempo e di imporre ai ritardatari di produrre gli atti formali necessari”.
“Tale proroga dà la possibilità alle associazioni scriventi, di poter rafforzare e migliorare dopo aver analizzato punto per punto la proposta del PFVR adottato dalla Giunta ad Agosto 2013, le carenze strutturali per una gestione razionale della risorsa faunistica, salvaguardando i diritti di coloro che praticano questa passione nell’interesse di una conservazione della stessa quale beneficio sociale, mantenendo vive le tradizioni venatorie locali che hanno contribuito alla storia del Veneto”.
Le associazioni inoltre ricordano di aver depositato da circa tre mesi agli uffici di competenza della Regione Veneto un documento contenente le 36 osservazioni al nuovo Piano Faunistico.