Lunedì 3 febbraio a Bergamo, su iniziativa del Cupav orobico, si è svolto il primo tavolo interprovinciale sulla caccia, con le rappresentanze delle due province lombarde a maggior densità venatoria (Brescia e Bergamo). Molti gli argomenti all'ordine del giorno: caccia in deroga, censimento uccelli da richiamo e anellini, riforma della legge regionale 26, calendario e piano faunistico venatorio regionale. Il Cupav parla di una “ridotta ma rappresentativa” presenza di consiglieri, sia provinciali che regionali e segnala in particolare l'assenza dei politici bresciani.
Di cosa si è discusso: in sintesi - dice la nota del Cupav - è emersa la necessità di un maggior coinvolgimento delle Associazioni Venatorie nelle scelte regionali; è stata chiesta all'unanimità una moratoria sul termine del 15 aprile indicato da Regione Lombardia per gli inanellamenti, vista l'impossibilità materiale di portare a termine tale adempimento. Inoltre, per quanto riguarda deroghe, le Associazioni hanno auspicato l'avvio delle procedure presso l'Unione Europea e rivendicato il diritto ad un'audizione con i Commissari Europei per le deroghe, mentre per la riforma della normativa regionale (legge 26) i cacciatori attendono un miglioramento della legge e non il suo stravolgimento che renderebbe vulnerabile l'impianto giuridico ponendolo sotto il tiro delle Associazioni ambientaliste. Infine il piano faunistico regionale, anche in questo caso, si chiede che non si adottino pianificazioni a senso unico ma si realizzi un'effettiva consultazione e concertazione con tutte le Associazioni Venatorie.
Politici bresciani assenti ingiustificati. Una nota di Acl (Associazione Cacciatori Lombardi) punta il dito contro tutti i politici bresciani, parlamentari e assessore provinciale compreso (Aurelio Guarnieri), che hanno disertato l'incontro. Cosa inconcepibile secondo Acl per "una provincia che vanta il primato dei cacciatori in Lombardia e nel Paese e dove di caccia e del suo indotto si sostentano decine di migliaia di addetti e numerose famiglie". Fra questi - scrive Acl - spiccano i Consiglieri Regionali Sala (lista Maroni), Rolfi (lega Nord), Girelli (PD) e i parlamentari Galperti (PD), Romele (Forza Italia), Borghesi (Lega Nord) per citarne solo alcuni.
"Non vogliamo entrare nel merito di queste assenze - dice Acl - e delle varie motivazioni addotte, ne prendiamo atto ma vogliamo solo dare un'informativa, unitamente alla constatazione che spesso le forze politiche si ricordano dei cittadini cacciatori solo quando sono chiamati alle urne. I cacciatori bresciani dovrebbero tenerne conto soprattutto nel prossimo mese di maggio quando saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza in occasione delle consultazioni per l'elezione del Parlamento Europeo. Un'amara constatazione che dimostra quanto la classe politica sia lontana dal territorio, non lo ascolti e si allontani sempre più dal Paese reale".