Riceviamo e pubblichiamo:
Unite le forze per rilanciare presenza e ruolo della caccia. Gestione di fauna e ambiente , ma anche etica della caccia, valorizzazione delle tradizioni e della cultura venatoria nel programma.
Toscana prima in Italia al traguardo dell’unità dei cacciatori: Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu hanno dato vita alla Confederazione dei Cacciatori Toscani segnando un punto di svolta decisivo.
Un colpo d’ala che, rappresentato anche nel marchio, mette assieme circa 70.000 cacciatori, con una presenza capillare garantita da centinaia di sezioni provinciali, comunali e circoli di zona.
Insieme su un progetto che punta in alto , che parte dalla affermazione della caccia come patrimonio di capacità, esperienze e conoscenze indispensabili per gestire al meglio ambiente e fauna, riconquistare equilibrio e risolvere finalmente le vere e proprie emergenze, ungulati e storni in primis, più volte lamentate dagli agricoltori.
La Confederazione dei Cacciatori Toscani per mettere in campo maggiori energie e risorse più ingenti di uomini, mezzi ed idee: un soggetto forte ed autorevole, intenzionato a dare il proprio fattivo contributo nel rapporto con le Istituzioni, con la politica, gli agricoltori e l’intera società per la salvaguardia e il miglioramento della biodiversità e per la tutela del territorio, nella convinzione che la caccia ed i cacciatori sono fattori imprescindibili per raggiungere questi obbiettivi.
La marcia in più della Toscana è raccontata e spiegata dalle parole che hanno introdotto l’assemblea fondativa: “ Da noi il dibattito e la prassi venatoria hanno trovato puntualmente un riscontro di carattere normativo, che lungi dall’essere risolutivo delle tante contraddizioni e storture che gravano in questo campo, ha tuttavia permesso di mantenere la Toscana ai vertici della buona gestione faunistica e della tutela ambientale”.
Tra i temi che caratterizzano la nuova formazione anche la lotta “senza quartiere” al bracconaggio, definito “vero e proprio scempio contro l’arte venatoria e formidabile “assist” nei confronti di chi, meschinamente, fa combaciare un’attività lecita e affascinante come la caccia con una pratica barbara ed illegale” . Un approccio non nuovo che fa dell’ etica della caccia e della valorizzazione delle tradizioni e della cultura venatoria il retroterra di una piattaforma che parli alla società intera, in particolare alle nuove generazioni, con un linguaggio di serietà e responsabilità collettiva.
Firenze 08/02/2014
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