La gestione faunistica al centro del dibattito “Nulla è più verde della caccia” organizzato dall'Arci Caccia all'Hunting Show di Vicenza. La strategia per il rinnovamento culturale della categoria passa attraverso gli Atc ed i Ca, territori “perduti” idealmente e culturalmente, nelle campagne, ha sottolineato il Presidente Regionale dell’Arci Caccia del Veneto Giuliano Ezzelini Storti. Come? Anzitutto affrontando la seria problematica dei danni all'agricoltura, come hanno potuto rimarcare i rappresentanti delle associazioni agricole e degli Atc, ma anche sfatando i falsi miti su questa attività, come ricordato da Marzio Maccacaro, vice presidente nazionale del CNCN, il quale, attraverso la ricerca Gli italiani e la caccia del Dott. Enrico Finzi, ha squarciato gli ultimi veli di ipocrisia sulla caccia.
Ha completato le premesse del CNCN a nome degli Armieri e del Gruppo Beretta, che delle “armi sportive” ha fatto un prodotto di qualità del “Made in Italy”, il dott. Maurizio Zipponi. “Dobbiamo rassegnarci all’ineluttabile declino?”, interrogativo serio al quale nell’intervento, Zipponi, ha dato una risposta “forte” in direzione di soluzioni concrete e “prospettive” gratificanti per la caccia ed il Paese. Costruire una Filiera Ambientale della quale i cacciatori dovranno essere, da subito, “cooprotagonisti” tra i parteners che portano interessi “sani” all’ambiente e all’economia del Paese.
Presenti anche esponenti politici. L’eurodeputato Giancarlo Scott�della Lega Nord, ha invitato a tenere “sotto tiro” le provocazioni animaliste che arrivano al Parlamento Europeo; e il Consigliere PD Stefano Fracasso, ha proposto un approccio pragmatico alle tematiche di cui sopra.
Ovviamente c'è stato il momento delle associazioni venatorie. Il Vice Presidente della FIdC, Lorenzo Carnacina, ha parlato dei limiti ed i ritardi straordinari della caccia italiana per “conoscenza dei dati”, “censimenti,” e rimarcato come siano necessari per assicurare la caccia del futuro. Presente anche il neo Segretario generale FACE Filippo Segato, che ha posto il tema dell’unità del mondo venatorio apprezzando la scelta di federarsi fatta dalle Associazioni del Veneto.
Il Presidente nazionale della FIdC, Gianluca Dall’Olio, ha parlato dell'importanza dei dati, ricordando che l'assenza di aggiornamenti pone l'Italia fuori dal contesto europeo che, di contro, è l’unica prospettiva per riportare la caccia, orgogliosamente, al centro dell’interlocuzione su questi temi.
L'Assessore alla Caccia del Veneto, Daniele Stival ha affrontato le polemiche sul Piano Faunistico impegnandosi a raccogliere gran parte delle osservazioni avanzate dal CRAVN e aprendo la strada a migliorie ulteriori a condizione che saltino atteggiamenti pregiudiziali ideologici.
Concludendo, Osvaldo Veneziano, Presidente nazionale Arci Caccia, ha ringraziato i partecipanti impegnando l’Associazione ad accelerare il “fare”, a “stringere” in una Federazione delle Associazioni venatorie nazionali anche dopo l’accordo per la polizza unica. E’ tempo – ha detto nelle conclusioni - di costruire le condizioni per sconfiggere l’animalismo “pernicioso” per il Paese, di costruire un’interlocuzione stabile e formale con l’ambientalismo della ragione e gli agricoltori che si alimentino di quelle conoscenze e competenze qualificate e di valore indispensabili.
L’auspicio è che le Regioni, in attesa del Parlamento, facciano quanto possono per migliorare e dare certezza di diritto (anche il Piano Faunistico del Veneto) ma si faccia anche chiarezza sul “dopo province” che sembrano essere ormai escluse dalle competenze in materia. |