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Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"


martedì 11 febbraio 2014
    
Ora che l'unità dei cacciatori è una realtà in Toscana, occorre abbandonare le posizioni difensive. Lo ha detto Marco Romagnoli, nel suo primo intervento come segretario del CCT. La caccia deve giocare d'attacco, proponendo “una forte iniziativa a favore e per lo sviluppo della caccia, regolata e sostenibile, come attività fortemente interessata alla salvaguardia dell'ambiente in generale, e degli ecosistemi naturali, alla gestione del territorio, alla biodiversità, alla tutela delle specie, al controllo delle specie concorrenti, ad una conoscenza del mondo animale adeguatamente supportata dall’approfondimento scientifico, ai valori dell’attività venatoria ed agli aspetti culturali , sportivi, economici ad essa connessi”.

Ridare centralità alla caccia, è la vera nuova sfida della Confederazione toscana, che vede questa attività al pari di altri elementi fondamentali come il paesaggio, lo stile di vita, la cucina e i prodotti tipici. La caccia in Toscana quindi è cultura e tradizione, qualcosa che fa parte dell'identità e della storia di tutti i cittadini, radicata profondamente nell'esperienza e nel vissuto di generazioni. Tutti questi aspetti vanno considerati in maniera organica “se si indebolisce questo intreccio, si mette a rischio l’insieme, si perde identità, si è travolti dai processi di omologazione della globalizzazione” dice Romagnoli.

Il rinnovamento passa per un nuovo modo di comunicare, dunque, e di confrontarsi con mondi diversi.“Cito solo due questioni ad esempio: ambientalismo, animalismo, nazi-animalisti, non sono la stessa cosa, non possiamo liquidarli come fossero un mondo con cui è impossibile comunicare. E con alcuni è effettivamente impossibile. Ma hanno un’ eco e una attenzione dei mass media. La risposta quindi deve essere puntuale e diversificata e, soprattutto, supportata da una solida argomentazione scientifica su cosa è il mondo animale, sulla visione distorta che spesso se ne dà, sul corretto approccio che occorre avere”. “Il benessere animale, ed è il secondo esempio, non può essere tema lasciato a quel mondo, è anche nostro, non può essere declinato in modo difensivo, ma affrontato con strumenti adeguati, obiettivi, scientifici”.

Continuare la strada delle alleanze, “prima fra tutte quella con il mondo rurale, con gli agricoltori. Ma che – spiega il Segretario -  va coniugata in modo nuovo e allargata. Al mondo scientifico, a chi ha a cuore il territorio, il paesaggio, agli artigiani e a chi opera nelle attività legate ad un turismo attratto dalla toscanità, agli ambientalisti che hanno una visione equilibrata e non ideologica dei problemi”. C'è poi il rapporto con le istituzioni, che va esteso anche oltre i temi più specificatamente venatori, “per affermare una accezione della caccia che ne valorizzi il legame con la natura, il territorio, la cultura: promuovere l’immagine della Toscana vuol dire anche assumere l’attività venatoria come caratteristica costitutiva di questa terra”.

Affrontare la costruzione dell’unità dei cacciatori, che oggi è una volontà dichiarata con atti molto concreti, ma che va fatta vivere e condividere ogni giorno, in ogni parte della regione, fino a diventare un fatto indiscutibile, positivo, propulsivo. E, infine, “si deve poter metter mano a tutta una serie di adeguamenti e aggiornamenti normativi, al miglioramento nella gestione delle strutture esistenti, alla diffusione di servizi per chi esercita l’attività venatoria”.

Da questi punti si deve avviare l’attività della Confederazione. Il primo passo è la definizione di un programma di lavoro per i prossimi mesi ed oltre. Priorità saranno la ridefinizione del ruolo e delle funzioni degli ATC, la loro perimetrazione e governance;  le modifiche da proporre alla L. 157, (migliorare la gestione degli ungulati, introdurre modelli innovativi per la gestione della piccola selvaggina e della migratoria, nuove norme anche sul calendario venatorio e sulle risorse da destinare alla caccia – come con l'attivazione di fondi europei); ridefinire ruolo dell’ISPRA: necessità di aprire alle conoscenze ed esperienze scientifiche regionali; aprire a collaborazioni con gli agricoltori, con le Università e il mondo scientifico, con gli amministratori, avviare una strategia per alleanze durature e organiche e per trovare convergenze con ambienti diversi, per confrontarsi in modo oggettivo con soggetti estranei o contrari alla caccia. Per quanto riguarda la comunicazione, l’iniziativa si deve sviluppare per i canali più tradizionali: feste, attività sportive, formazione, mostre e campagne promozionali, ma anche attraverso tutti gli strumenti oggi disponibili con una presenza non sporadica su stampa, televisioni, web. Vi sono poi tutta una serie di aspetti operativi sia immediati che a più lungo respiro: dalla formazione del bilancio, all’uso delle sedi e delle strutture.

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16 commenti finora...

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

scusate ma che importanza ha l'appartenenza politica? voglio vedere in toscana che potere contrattuale avrebbero ..gli altri, a parte che si sono liquefatti, vedi Grosseto, Castiglione, Lucca ed altri. Che hanno fatto per la caccia? Si parla di dirigenti di spicco per cui è facile la loro individuazione, ma quanti dirigenti periferici hanno sicuro un marchio politico e nessuno dice nulla. Una constatazione di fatto: dall'altra parte chi ci potrebbe essere ? se non erro fino ad oggi promesse tante fatti: meno che zero. Non dimentichiamo che in toscana SIAMO ANDATI A CACCIA meglio degli altri, non che con questo sia il top ma il meno male è certo. Serve guardare i fatti il colore non me ne fraga nulla.

da falco 12/02/2014 10.28

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Radames...giusta osservazione la tua ! Ma dall'altra sponda chi abbiamo da metter sul piatto ? ahimè non si vede luce alcuna da anni.......... E a dirtelo,di certo non è un old o news Kompagno..credimi ! saluti

da colombaio senese 12/02/2014 9.48

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

"no a posizioni difensive" ......giustissimo !! passare all' offensiva, e per prima cosa adottare tutte le iniziative possibili per riformare e razionalizzare la oppressiva legge 157/92 e l' altrettanto odiosa legge 394/91 !! allora vedrete che anche le altre AA.VV. aderiranno e si muoveranno. Se esse non si fidano e' perche' sanno benissimo chi scrisse la legge 157/92 ......ma per il figliol prodigo che ritorna a casa si ammazza il vitello grasso.

da Fabrizio 12/02/2014 8.57

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Benissimo la confederazione dei cacciatori toscani, credo che finalmente sia l'inizio di un nuovo momento per la caccia e per i cacciatori. Permettetemi però di fare una semplice nota che vuole essere solo una sottolineatura che io ritengo doverosa. Periccioli presidente Regionale federcaccia Proviene dal Partito Comunista - Logi presidente Arcicaccia proviene dal Partito Comunista - Romagnoli nuovo segretario della confederazione proviene dal partito comunista. Una volta Federcaccia era apolitica e anche per questo ha avuto grande successo. Ora la Confederazione a me pare che invece la connotazione politica l'abbia e non poco. Mi dispiace.

da Radames 12/02/2014 8.36

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Diagnosi ottima ora vediamo la cura perché' di CHIACCHERE ne abbiamo sentite fin troppe

da Gionny 11/02/2014 21.02

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

D'accordo con jamesin,la prima cosa che andava menzionata era il problema PARCHI,non capisco come stranamente non sia stata messa in risalto.Si dice che occorre non continuare su "posizioni difensive",bene,molto bene, quindi la prima battaglia da fare e' quella sui parchi e non aver neanche proferito quella parola mi lascia dei dubbi: forse si ha paura di prendere "il toro per le corna"? E' arrivato il momento del fare,basta parole...parole....assemblee,tavoli...etc...si vuole l'unità? bene pero' iniziamo a risolvere i tanti problemi e il piu' impellente e' quello dei territori sottratti ingiustamente e abusivamente all'attivita' venatoria(PARCHI,OASI,RISERVE e perche' no? anche AFV che secondo me non servono a niente)anche' perche' i parchi oltre le percentuali stabilite per legge sono FUORILEGGE E ABUSIVI e stranamente nessuno se ne occupa.sono d'accordo con l'unita' tra noi pero' risolviamo urgentemente i VERI PROBLEMI.Un saluto.

da ettore1158 11/02/2014 20.51

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

per andare all'attacco? PRESENTE! adesso vediamo le parole fatte realtà seguirò volentieri gli sviluppi!

da dardo 11/02/2014 14.14

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

alla via così. x yasmin: lo statuto è a disposizione dei soci contraenti nelle sezioni cacciatori. io l'ho chiesto e mi è stata consegnato. nulla di che. Per favore però basta con le critiche a prescindere. diamo un tempo utile materiale. poi vederemo.

da falco 11/02/2014 13.48

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Speriamo bene!Io ici credo che si possa fare bene e avvicinare di nuovo giovani come me a questo mondo!

da andrea88 11/02/2014 13.25

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Il primo passo è la definizione di un programma di lavoro per i prossimi mesi ed oltre........ Il resto che segue mi piace molto perche se non sbaglio comprende tutto quello che ci sarebbe da fare. Mi sembra però di non aver visto niente sull'assetto territoriale dei parchi legge 394, in special modo sul rientro nel 30% di territorio vietato alla caccia, la dove è stato sforato di molto. Ma forse questa è un'altra storia non riguarda per adesso la Toscana. Un cordiale augurio al segretario di buon lavoro, in attesa che l'unione diventi nazionale e per tutte o quasi le associazioni. Cordialità P.S. Si può sapere qualcosa sullo statuto ?

da jamesin 11/02/2014 12.43

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Ha voglia di fare?,Bene,Vuol proporre qualcosa di nuovo ,di positivo che ci faccia uscire da questo letargo che sono cadute le tradizionali AAVV. Bene .Speriamo che il fenomeno positivo poi si espanda ad altre Regioni. Poi cosa voglia dire caccia regolata e sostenibile ho qualche curiosita'. Nella elencazione delle qualita' peculiari della caccia ,pero' non c'e ' accenno che si va' a caccia per il piacere ludico,.In alto ho colto la senzazione che la caccia deve diventare una attivita' regolatrice della natura , utile supportata dalle tradizioni..ma tralasciando per pudore che si va' a caccia per il piacere che procura.

da Toni el cacciator 11/02/2014 12.04

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Rino Vestri dalle tue elucubrazione è evidente che per te la caccia si esercita con la tessera associativa. Non ti è mai venuto in mente che se la caccia va per il verso giusto cacciano tutti e non solo i tesserati o tesserati solo di certe associazioni?

da Arturo 11/02/2014 11.37

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Con gli animalisti (o i nazi-animalisti poco cambia), nonchè gran parte dell'ambientalismo italiano così com'è strutturato ideologicamente, non si deve assolutamente interrompere il dialogo...va proprio dichiarata guerra!

da massimo zaratin 11/02/2014 11.27

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Bene così, deve essere un bombardamento!!!!

da cres 11/02/2014 10.38

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

ottimo approccio,l'intrvento ha toccato tutti i nervi scoperti della problematica venatoria non solo toscana ma nazionale,ora bisogna rimboccarsi le maniche TUTTI e dare gambe algli indirizzi preposti

da Alpigino 11/02/2014 10.12

Re:Unità caccia Toscana, Romagnoli: "no a posizioni difensive"

Benisssimo. Mi sembrano parole concrete. Ci sarà da lavorare, ma chi è fuori da questo progetto potrà solo protestare e certamente non sarà in grado di costruire niente di positivo per la caccia. Quindi, se i dirigenti della altre associazioni venatorie, ancora fuori dalla CCT facciano alla svelta a collegarsi. Altrimenti resteranno con un puglo di mosche in mano. Il pericolo, per loro, è anche quelòlo che i loro cacciatori, di fronte a programmi del genere, che saranno sicuramente coinvolgenti, lascino la propria associazione e confluiscano singolarmente. Meditate gente, meditate. Ma fate alla svelta. Sennò, io che non faccio parte di queste associazioni aderenti al CCT, prima dell'apertura, quando dovrò rinnovare la licenza, saprò come fare.

da Rino Vestri 11/02/2014 9.54