Da sempre Piero è un naturalista/cacciatore. Da qualche anno a questa parte poi, con la “scusa” che il tempo avanza e vuol fare soprattutto quello che lo interessa e gli piace, si dedica sempre più, oltre che a “spinoni e caccia”, alla conservazione degli habitat ed allo studio dei selvatici. E’ giunto infine addirittura ad acquistare un appezzamento di terreno che cura esclusivamente per favorire la sosta e la nidificazione di svariate specie di volatili, praticamente tutte NON cacciabili. E con l’amico ornitologo/cacciatore Mimmo Ferro, a tempo debito, si prodiga nell’inanellamento e lo studio dei “pullus” dei predetti.
Certo, rimane un cacciatore ed anche appassionato! La dimostrazione vivente, l’ennesima, che molti di noi, io credo la maggioranza, non sono quei “carnefici” spietati che alcuni, persino cacciatori (!!) descrivono. Soprattutto un cacciatore ben consapevole che la vera questione, fondamentale, era, è, e sarà, quella ambientale! Senza la cura, il ripristino, la conservazione degli habitat, non può infatti esistere neppure l’attività venatoria così come la intendiamo noi.
Vi invio quanto mi ha scritto l’Amico Piero poche ore fa, in relazione ad un evento che lo ha coinvolto in prima persona non solo come spettatore ma anche come organizzatore. E so bene quanto si sia speso in tal senso!! Senza ovviamente voler togliere meriti ad alcuno, anzi.
Mi pare che dal racconto in questione, che riporto integralmente così com’è giunto a me e ad alcuni Amici, scritto così, di getto, emerga ben più di una semplice cronaca di un fatto ma piuttosto si evinca il fuoco di una passione che arde dentro di noi. Una passione ben più complessa, finanche controversa, profonda, antica e nobile, di quanto, persino “noi”, riusciamo a comprendere ed esprimere in pieno.
Grazie.
Ezio
Buongiorno, con molto piacere porto a vostra conoscenza che venerdì scorso, 5 febbraio, alle ore 18,55 all’interno del Parco Regionale La Mandria nel campo da golf è stata catturata una Beccaccia battezzata “Venaria Reale” alla quale è stato applicato il trasmettitore satellitare, per seguirne gli spostamenti.
Come potete ben immaginare è stata una serata straordinaria, di forti emozioni difficilmente esprimibili; per molti di noi è valsa molto di più di una normale giornata di caccia con il fucile. Oltre a “ Venaria Reale” sono state inanellate altre due Beccacce, mentre una quarta per un piccolo errore di manovra della canna ( lunga 7 metri) che alla cima porta il guadino circolare di 1,5 metri circa, si è involata evitando la rete.
Immaginate la scena: location campo da golf curatissimo con avallamenti, collinette e ponticelli di legno su piccoli corsi d’acqua, alberi d’alto fusto sparsi un po’ ovunque.
Serata umida e non completamente buia; la luna al di sopra delle nuvole che avevano scaricato pioggia fino a poche ore prima manteneva sul campo una luminosità soffusa.
Silenzio assoluto e tutti in processione a debita distanza da Ruban, che con la canna/guadino e con il faro da 100 watt piazzato sul casco assieme ad una micro telecamera, avanzava con passo gagliardo sul prato, seguendo i cenni della guida Valerio, fantastico personaggio che conosce ogni filo d’erba del campo da golf, questa sera ben inzuppato d’acqua.
L’emozionante storia è andata avanti così fino alle ore 23. Le Beccacce incontrate, tutte adulte, erano tranquille e si son fatte avvicinare senza problemi. L’apice dell’emozione si raggiunge quando dopo aver eseguito le misurazioni minime permesse dalla circostanza - determinazione dell’età ed il peso - la si tiene in mano alcuni lunghi secondi prima che si involi. E’un profondo scambio ravvicinato degli sguardi, occhio a occhio, increduli da entrambe le parti interrotto poco dopo da un sonoro e famigliare frullo. Buona fortuna! nostra regina. “Tenga suerte”
Artefici della sensazionale operazione sono stati i due esperti spagnoli, baschi, Ruban e Ibon, (che iniziarono nel 2010 con la famosa Beccaccia “Carelia” che volò fino in Asia ) ragazzi giovani molto motivati e disponibili a fornire ogni spiegazione alle varie domande che gli sono state poste soprattutto dall’ornitologo piemontese Mimmo Ferro, il quale è ben intenzionato ad intraprendere questo sistema di inanellamento.
Un ringraziamento molto particolare e speciale va rivolto al presidente dell’Associazione Amici di Scolopax, Alessandro Tedeschi, “magister maximo”, scopritore e principale fautore dello studio migratorio tramite satellite che ha messo gratuitamente a disposizione del Piemonte l’apparecchio trasmettitore e che tramite il satellite Argos ( con stazione di ricevimento in Francia ) monitorerà gli spostamenti migratori della “nostra” “Venaria Reale”.
Un immenso grazie anche a tutti coloro che hanno permesso, in tempi strettissimi (ed io, Ezio, aggiungo anche per liberarsi dal martellante incalzare “telefonico” di Piero), a che questa straordinaria operazione potesse andare in porto: signora Tiziana Tagliatti del Settore Tutela Fauna e Flora della Provincia di Torino, assieme al dirigente dr. Gianfranco Righero ed all’Assessore dr Marco Balagna, poi al dr. Iacopo Cecere, funzionario dell’Ispra, alla Professoressa Laura Guidolin dell’ Università di Padova, che segue il programma nazionale Beccaccia Overland con l’Associazione Amici di Scolopax; al signor Massimo Crovini responsabile della Vigilanza del Parco La Mandria, al signor Valerio Remondino responsabile della manutenzione del Campo da Golf ed insostituibile guida sul terreno alla ricerca della nostra bella, agli amici Alfonso Gallese e Gianni Boffa dirigenti piemontesi di “Amici di Scolopax” che hanno accettato senza riserve questo meraviglioso esperimento anche per il Piemonte.
Cordialità
Piero Mollo
pres. onorario Arci Caccia Cuneo
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