Ha solo 18 anni Federica Pasqualini e vanta già due primati: attualmente è la più giovane cacciatrice della sua regione, il Trentino Alto Adige, ed è l'unica donna all'interno della sezione venatoria di riferimento, nella zona di Bosentino (TN), dove vive. Va ancora al liceo ed è una ragazza allegra e dinamica come tante, ma con una marcia in più.
Se pratica la caccia lo deve al padre e al nonno, che le hanno trasmesso la passione. Cacce preferite per lei sono quella agli ungulati e alla piuma, quest'ultima con i suoi tre fidi setter inglesi (Red, Rommel e Ambra”. Fa parte del Gruppo Cacciatrici Trentine, con cui da poco ha iniziato a collaborare attivamente, prendendo parte alla realizzazione dell'ormai famoso calendario stampato per beneficienza. “Ho conosciuto il Gruppo Cacciatrici Trentine nel 2010 – ci racconta - , in occasione dell’Exporiva Caccia, Pesca e Ambiente. Seguivo attraverso i giornali le loro attività e rimanevo incantata dalla passione e dall'impegno che traspariva dalle iniziative delle cacciatrici. Finalmente, quest'anno, ho potuto partecipare anche io. Ho preso parte alla realizzazione del calendario e alla successiva presentazione. Sono stata accolta e coinvolta e sono felice di condividere la mia passione con altre donne come me. È stato un traguardo, un orgoglio e un’emozione grandissima”.
Abbiamo chiesto a Federica cosa rappresenta la caccia nella sua vita. “La caccia per me è un’emozione, uno spettacolo – spiega lei -. È pazienza, conoscenza e rispetto verso la natura. È fatica, passione e amore. È un imparare continuo, che non si limita soltanto alle nozioni sui libri, ma all'osservare, al capire e all'ascoltare. Per me caccia non vuole soltanto dire uscire con il fucile e sperare di prendere qualcosa, caccia è ogni volta che rimango ammutolita davanti agli animali e alla natura, caccia è condividere e imparare. La bellezza della caccia sta nell'osservare i cani al lavoro, i caprioli che si rincorrono o vedere un falchetto che vola proprio a pochi centimetri dalla tua testa".
I cacciatori, dice ancora, "mettono il cuore e tutto quello che fanno. Nonostante i pregiudizi su di loro e a volte, anche gli insulti, non si arrendono e continuano sulla loro strada". Uno dei problemi più grandi secondo Federica è "la disinformazione generale sulla caccia". "Ognuno - spiega - ha le proprie idee e vanno rispettate, ma l'insulto e la maleducazione non sono accettabili". "Se solo si provasse ad andare un po’ oltre alle convinzioni o ai pregiudizi - chiude Federica - , forse anche loro riuscirebbeo a vedere altro dietro l'atto di uccidere un animale".
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