Da marzo via alle consultazioni sul calendario venatorio 2014 - 2015 in Umbria. E' l'impegno preso dall'assessore regionale alle politiche venatorie, Fernanda Cecchini, nel corso dell'ultima riunione della Consulta faunistico venatoria. Il confronto con associazioni venatorie e Atc, oltre che sulla bozza del nuovo calendario venatorio, sarà anche sulla proposta di modifica del regolamento per la caccia al cinghiale, che sara' predisposto dagli uffici regionali con l'integrazione delle proposte ricevute dalle associazioni venatorie.
Nella sua introduzione, si legge in una nota della Regione, l'assessore ha fatto il punto sulla stagione appena conclusa sottolineando come "grazie ad un lavoro accurato e sostanziato da numerosi riscontri scientifici, gli uffici regionali abbiano consentito la predisposizione di un calendario venatorio con periodi di prelievo tra i piu' ampi riscontrati a livello nazionale". Un passaggio, questo, particolarmente apprezzato dalle associazioni intervenute che hanno espressamente richiesto il mantenimento di una analoga struttura anche per la prossima stagione venatoria. Nel merito della predisposizione del nuovo calendario, l'assessore Cecchini ha confermato l'impegno di aprire un confronto entro breve tempo, prendendo anche in considerazione le proposte di modifica avanzate, riguardanti in particolare l'introduzione della coturnice e la possibilita' di prelevare la quaglia in preapertura.
L'assessore ha poi illustrato il percorso avviato per le modifiche dei regolamenti sulla gestione degli Atc e sul prelievo venatorio della specie cinghiale. "Dopo una fase di avvio in cui sono state analizzate alcune proposte, il processo di riforma degli Ambiti territoriali di caccia al momento e' 'congelato' - ha sottolineato - in attesa che il Governo si pronunci in modo chiaro relativamente alla cancellazione delle Province ed al conseguente riordino delle funzioni ad esse conferite. Il lavoro fin qui svolto puo' comunque essere utilizzato, alla luce di quelle che saranno le decisioni del Governo, come base di partenza per proseguire nella revisione degli Ambiti Territoriali di Caccia, fermi restando gli obiettivi di miglioramento della gestione faunistica e territoriale e della riduzione dei costi".
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