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Anche se in chiusura di stagione, la sentenza del Tar del Lazio che pochi giorni fa ha confermato la validità del calendario venatorio 2013/2014 predisposto dalla Regione Lazio, respingendo il ricorso delle Associazioni animaliste e ambientaliste (Lav, Lac, WWF, Enpa, Lipu e Legambiente) che ne chiedevano l’annullamento, ha finalmente stabilito un punto di certezza che farà giurisprudenza anche in altre regioni d’Italia". Lo dichiara Oscar Tortosa, Capogruppo Partito Socialista Italiano al consiglio regionale del Lazio e vice presidente Commissione Attività Produttive al consiglio della Regione Lazio.
"Il dato che emerge, infatti, - sottolinea - è che i tempi dell’attività venatoria non sono stabiliti una volta per tutte attraverso una fonte unica e certa, ma possono spaziare all’interno del periodo di caccia concesso dalla normativa europea e nazionale che definisce le specie cacciabili e ne tutela le fasi migratorie e riproduttive". "Spero- continua Tortosa - che questo pronunciamento eviterà dunque in futuro il solito corollario di polemiche che segue l’emissione del calendario venatorio regionale".
Tortosa tiene a ribadire che nei mesi scorsi ha sostenuto le ragioni delle associazioni dei cacciatori del Lazio, riconoscendo anche il valore del loro contributo nel contenimento delle specie invasive dannose per l’agricoltura, come nel caso dello storno, "per questo - dice - oggi sono soddisfatto delle scelte fatte dalla Regione Lazio, in particolare dall’assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca Sonia Ricci che ha operato in piena legittimità e che spero riproporrà lo stesso calendario venatorio anche il prossimo anno”.
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