In Sicilia via all'iniziativa trasversale per la riforma della legge regionale sulla caccia. Gli onorevoli Clemente (Cantiere popolare), Germanà (Nuovo centrodestra) e Ruggirello (Articolo 4) hanno presentato un piano di riordino della materia venatoria per aggiornare la normativa regionale alle modifiche della legge 157/92.
“Nonostante le numerose modifiche apportate nel corso degli anni dal Legislatore siciliano alla L.R. n. 33/1997, nessuno degli "addetti ai lavori" – argomentano i tre deputati regionali in una nota congiunta - ne aveva approfittato per porre rimedio a quelle macroscopiche lacune della legislazione siciliana che la rendevano monca rispetto alle altre Leggi regionali italiane. In buona sostanza, nessuno degli addetti ai lavori si era reso conto che in Sicilia non erano praticabili l'esercizio della caccia da "appostamento fisso", la caccia in deroga, la caccia di selezione. Bene, finalmente è arrivato il momento di porre fine alle discriminazioni fin ora subite dai cacciatori siciliani appassionati di caccia da appostamento fisso, e di caccia in deroga, di caccia di selezione agli ungulati che in base all'attuale disciplina nazionale può svolgersi al di là dei normali periodi di caccia. Finalmente è arrivato il momento di unificare la normativa al fine di renderla più` giusta e più` aderente alle caratteristiche del territorio".
"Queste - prosegue la nota dei tre onorevoli - in linea di massima le istanze formulate all'Assessore che ben presto faranno parte del disegno di modifica della legge sulla caccia che arriverà in Assemblea. Ma c`è dell`altro: occorrerà, adesso, mettere mano alla mai risolta questione del piano faunistico venatorio e dei siti della Rete Natura 2000, abolire le discriminazioni cui sono assoggettati i cacciatori delle Isole Minori, e disciplinare, una volta per tutte, l'utilizzabilità venatoria dei demani forestali ma anche rivedere i confini e la distribuzione delle aree protette".
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