In vista di un riordino complessivo della normativa sugli appostamenti fissi di caccia, il Consiglio regionale della Toscana con 37 voti a favore, 3 contrari (Gazzarri dell'Idv, Romanelli di Sel e Mattei del Pd) e 2 astenuti (Chiurli del Gruppo Misto e Tognocchi del Pd) ha approvato ieri, martedì 25 febbraio, la proroga del termine per la rimozione dei manufatti non in regola con le nuove norme, che slitta al 28 maggio di quest'anno (era il 28 febbraio). Occorre ricordare che le nuove disposizioni in materia, recependo una recente sentenza della Corte Costituzionale, prevedono che la realizzazione dei manufatti per gli appostamenti sia soggetta alle leggi regionali sul governo del territorio e in materia di attività edilizia.
“La proroga dei termini - ha detto Giovanni Santini, capogruppo Forza Italia nell’illustrare la modifica – dà la possibilità di avviare un rapporto di sollecitazione, di controllo e di messa in regola sul territorio. La preoccupazione legittima dei cittadini era quella che scattassero pesanti ammende e sanzioni penali. Ricordo che in Toscana si parla di 12 mila appostamenti fissi utilizzati da oltre 20 mila cacciatori e di altrettanti proprietari di fondi”.
Santini, il capogruppo Pd Ivan Ferrucci e il capogruppo di Più Toscana-Ncd Antonio Gambetta Vianna avevano presentato un emendamento per prorogare i termini di 120 giorni, poi modificato a 90. Favorevole alla proroga il consigliere Pd Marco Spinelli. “La legge regionale – ha detto – stabilisce caratteristiche specifiche che le strutture devono rispettare per non rientrare nella categoria di ‘inusuali opere edilizie’. Questa modifica – ha concluso – offre uno strumento in più per mettere in chiaro la situazione”.
Non si può parlare di sanatoria per il consigliere Loris Rossetti (Pd). “L’obiettivo – ha spiegato – era quello di dare dei chiarimenti in merito alle strutture. La norma si riferisce solo ai fabbricati con determinate caratteristiche, come quella di essere facilmente rimovibili. La proroga viene quindi incontro solo a questa categoria di strutture".
I contrari e gli astenuti
Marta Gazzarri, capogruppo Idv, ha espresso un no convinto “a titolo personale, perché – ha detto – si tratta di un ennesimo favore ai cacciatori. Quei ‘cittadini speciali’ hanno avuto tutto il tempo per mettere in regola i capanni abusivi che proliferano nei nostri boschi”. Anche Mauro Romanelli (Gruppo misto) ha motivato il suo voto contrario: “I cacciatori per la politica toscana – ha detto – sono più urgenti delle frane. Hanno avuto tutto il tempo per ottemperare agli obblighi di legge”. Voto contrario anche da Fabrizio Mattei (Pd) “Ci sarebbe stato tempo - ha detto – per un’analisi approfondita in commissione. Non vedo la necessità di urgenza, mi sembra un blitz, una forzatura eccessiva”. “Insoddisfatto” si è dichiarato il consigliere Pd Pier Paolo Tognocchi. “Credo – ha detto - che della questione se ne sarebbe dovuta occupare la commissione competente e non sarebbe dovuta arrivare direttamente in aula. La Regione dovrebbe attenersi alle specifiche leggi in materia che descrivono in modo puntuale cosa si intende per abuso edilizio”.
Marco Manneschi (Idv) ha invece spiegato che “la proposta è in vista di un riordino complessivo delle disciplina dei manufatti per l’esercizio della caccia da appostamento fisso all’interno della legge sul governo del territorio”. “In quest’ottica e con questi tempi – ha aggiunto il consigliere - la proroga è votabile”.
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