Nonostante le critiche e le dure opposizioni all'interno del mondo venatorio, il progetto di Beccacciai d'Italia e Club della Beccaccia verso la specializzazione continua. L'obbiettivo è quello di formare beccacciai che siano al contempo cacciatori e monitoratori della specie attraverso corsi di specializzazione (con frequentazione obbligatoria) che daranno diritto all'apposita abilitazione. Il tutto per garantire una caccia sostenibile e responsabile.
Una recente nota dei due Club fa intanto sapere che qualcosa si è già mosso a tal proposito. “La Regione Abruzzo è partita per prima in Italia inserendo la figura di cacciatore specialista-monitoratore beccaccia nell’attuale Calendario Venatorio (Del.G.R. n°561 del 29/07/2013)”. Fortemente voluta dall'Assessore Febbo, tale abilitazione diventa obbligatoria nel territorio regionale per lo svolgimento delle attività di monitoraggio invernale e primaverile su apposite aree che saranno censite dagli organi territoriali in sinergia con gli Atc e le associazioni venatorie locali, prevedendo la possibilità di effettuare i monitoraggi anche nelle aree interdette all’attività venatoria, previa autorizzazione degli enti preposti. In futuro l’abilitazione potrebbe consentire anche l’eventuale prelievo venatorio oltre i normali periodi previsti dal calendario per la specie.
I primi corsi a Chieti e Teramo. E' partito l'Atc Chietino-Lancianese, il primo Atc italiano che ha già effettuato i corsi il 12 e 13 luglio scorsi. Corsi che sono stati validati e riconosciuti dall’ISPRA, all’interno di un nuovo percorso di piena collaborazione tra l’istituzione e le associazioni specialistiche per l’affermazione della caccia sostenibile, sulla base di un modulo di 16 ore minime, organizzate in almeno due giornate formative con lezioni mattutine e pomeridiane di 4 ore ciascuna. L’ISPRA ha inoltre validato i nominativi dei docenti sulla base dei loro curricula e sulla rigorosità dell’organizzazione che ha previsto la registrazione dei corsisti in entrata ed uscita alle singole sessioni. Lo stesso ha riguardato i docenti che hanno redatto verbale sulle presenze, sugli argomenti trattati e sull’esito finale dell’esame composto da circa 20 domande a risposta multipla. Alla fine del corso, condotto da Paolo Pennacchini, Camillo d'Onofrio, Raffaele Pozzi e Antonio Mitelli, sono stati abilitati 80 beccacciai. Un altro corso si è svolto a Teramo, promosso dall'Arcicaccia con il patrocinio della Provincia. Il corso ha avuto come docenti per il Modulo A e B sempre Paolo Pennacchini, insieme a Giovanni Giuliani, mentre il modulo della cinofilia è stato svolto da Alberto Pellegrini, presidente del Club della Beccaccia. Sono stati formati 56 monitoratori. Infine di nuovo a Chieti, con un'altra sezionne aperta da Federcaccia Chieti. A seguito degli esami sono stati formati altri 80 monitoratori.
"I corsi di specializzazione beccaccia - dicono i due Club - sono frutto di un modello di formazione che Beccacciai d’Italia ha sperimentato negli anni incontrando centinaia di beccacciai e gli uffici Caccia dal Trentino alla Puglia. Sono l’evoluzione delle lezioni tenute in provincia di Perugia per il monitoraggio della migrazione pre nuziale e la raccolta delle ali che là si svolge dal 2006, così come in provincia di Lecce dal 2010, culminate con la lezione magistrale presso la Facoltà di Agricoltura dell’Università di Firenze che ha attribuito dei crediti formativi ai laureandi del Corso Magistrale in Scienze della Gestione Faunistica".
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