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A Viterbo sabato riunione spontanea dei cacciatori


mercoledì 26 febbraio 2014
    

C'è un comitato spontaneo di cacciatori dietro l'organizzazione della riunione decisa per le ore 15 di sabato primo marzo al centro sportivo Salamaro a Viterbo (Via Santa Maria in Silice, 5). I cacciatori hanno intenzione di fare il punto uniti per rispondere in maniera costruttiva agli attacchi provenienti ormai da ogni direzione senza alcuna bandiera politica o associativa da sventolare.

"Questa riunione - hanno spiegato gli organizzatori - vuole mettere insieme quanto di buono c'è nel mondo della caccia e dell'associazionismo venatorio per intraprendere ogni iniziativa che possa tutelare una categoria sempre più ingiustamente penalizzata. Non ci sono appositamente simboli perché l'intenzione è quella di aprire un confronto franco e senza faziosità. Anche con la partecipazione di politici e rappresentanti di associazioni,purché sappiano che non si faranno sconti a nessuno".

"La caccia - proseguono -  è costantemente sotto il tiro di ambientalisti in malafede, di politici opportunisti e di giornalisti faziosi. Il territorio è costantemente minacciato da abusi di ogni sorta e restrizioni incomprensibili. Le  associazioni venatorie presenti non sono riuscite ad arginare nessuna di queste minacce. La gestione stessa degli organismi che dovrebbero migliorare e facilitare l'attività venatoria è vittima di rallentamenti dovuti agli interessi di questa o quella parte.

Emblematica in questo senso è stata la stagione venatoria appena conclusa. Nata con un calendario penalizzante e proseguita a scossoni tra sospensioni e improbabili ricorsi al TAR. Una stagione dalla quale sono usciti sconfitti come sempre i cacciatori che, pur pagando regolarmente, si sono visti negare la possibilità di proseguire con la loro passione da un ricorso in malafede e da un TAR che, oltre il danno la beffa, ha emesso la propria sentenza a caccia ormai chiusa,riconoscendo con mesi di ritardo le nostre ragioni".

"Questi sono solo alcuni dei motivi - hanno concluso i cacciatori - che ci hanno spinto ad organizzare questo momento di confronto. Un incontro in cui tutti insieme decideremo la strada migliore da intraprendere per riprenderci la nostra passione e non essere dei semplici "tesserati" che subiscono, sulla propria pelle, scelte sbagliate. Non una protesta ma una vera e propria presa di coscienza. O si fa qualcosa adesso, infatti, o la caccia nel viterbese, nel Lazio e in tutto il resto d'Italia rischia di essere messa alla porta. Per questo l'invito è stato esteso a tutti i cacciatori che vorranno partecipare, provenienti da qualsiasi provincia e regione". 

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