"Non possiamo che essere soddisfatti di come si è svolto il primo incontro di questo comitato spontaneo. Siamo pronti a replicare il prossimo 5 aprile portando sul tavolo le proposte che possano finalmente restituire ai cacciatori la gestione dell'attività venatoria nel viterbese e, perché no, essere utili a chiunque, fuori Tuscia, prenderà atto del declino della caccia e fare qualcosa per arginarlo".
Così commentano i partecipanti della riunione che si è svolta sabato 1 marzo a Viterbo e che ha visto una massiccia affluenza di cacciatori, 200 circa, che si sono confrontati sui problemi attuali dell'attività venatoria.
"Il nostro obiettivo era discutere apertamente con tutti sulla attuale situazione nella nostra provincia. Tutti erano stati invitati a partecipare, senza bandiere ma senza esclusioni. Il confronto è stato sincero e aperto, senza censure per chiunque avesse voluto prendere la parola, in assenso o dissenso con noi. Come da pronostici, gli unici a non prendere parte sono stati i rappresentanti della associazioni venatorie riconosciute". Sottolineano gli organizzatori facendo presente che la riunione è stata interrotta da una verifica delle autorizzazioni da parte della Polizia.
"Ma non c'è problema - concludono gli organizzatori. Abbiamo raccolto le lamentele della categoria, abbiamo avuto la conferma che le motivazioni che ci hanno spinto ad organizzare l'evento erano fondate ed ora con l’aiuto di tutti si cercherà di formulare delle proposte concrete per bypassare la situazione di stallo in cui galleggia la nostra amata caccia e le presenteremo ala riunione convocata per il prossimo 5 aprile, per poter finalmente partire, tutti insieme, e riprenderci il futuro di un'attività che va tutelata e rilanciata, nel rispetto dell'ambiente e delle tradizioni di cui rimaniamo gli ultimi custodi". © RIPRODUZIONE RISERVATA