"La Regione Abruzzo non intende assolutamente aprire la caccia ai caprioli ma sta lavorando, invece, su una proposta di regolamento sulla
gestione degli ungulati, condivisa da tutti, non più rinviabile per i problemi che tale mancanza di gestione delle specie crea al mondo rurale, agli agricoltori e alle stesse specie protette". Lo precisa in una nota l'Assessore regionale alla Caccia Mauro Febbo a seguito delle dichiarazioni del consigliere regionale Maurizio Acerbo.
"E' ormai acclarato dal mondo scientifico - spiega Febbo - che
il cervo è un forte competitore del camoscio d'Abruzzo. Non solo è proprio di oggi infatti la notizia preoccupante lanciata dall'associazione ambientalista 'Wilderness' inerente l'orso e per il suo mancato controllo delle popolazioni di cinghiali e cervo.
"Infatti - precisa il biologo dell'Ufficio programmazione Faunistica della Regione Abruzzo Franco Recchia - oggi non è più rinviabile, nella regione verde d'Europa, uno
strumento fondamentale come un Regolamento sugli ungulati con lo scopo di conoscere ancora la consistenza delle specie cervo e capriolo.
La conoscenza delle popolazioni di ungulati, della loro consistenza, nonché del loro stato sanitario, è presupposto necessario per una corretta gestione delle specie. Tutte le informazioni saranno in acquisite sulla base di metodologie indicate dall' Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Eventuali prelievi saranno effettuati solo nel momento in cui l'Ispra esprimerà un parere favorevole vincolante".
"In riferimento al Patom - continua Febbo - si evidenzia come il consigliere Acerbo sia disinformato su tutte le azioni che la Regione ha posto in essere per la conservazione dell'Orso.
Tra gli otto punti prevista dal Patom l'azione B1 sull'attività venatoria si prefigge l'obiettivo di 'adattare la gestione delle attività venatorie nelle aree di interesse per l'orso con la presenza della specie'. Nell'ottobre 2011, la direzione Agricoltura, ha chiesto al ministero dell'Ambiente, e poi accolta, l'affidamento del coordinamento dell'azione B1, mediante l'istituzione di un tavolo tecnico ristretto (Ttr) al quale partecipa anche l'Ispra. Ad oggi il primo ed unico tavolo ad avere dato corpo alle attività previste dal Patom. In tutto questo contesto - conclude l'assessore Febbo - la Regione Abruzzo ha avviato il procedimento per dotarsi di un Regolamento a norma di legge al fine di continuare il percorso avviato con il ministero dell'Ambiente sia per una corretta gestione delle specie sia per una crescita della cultura venatoria compatibile con un prelievo sostenibile".
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