Gli animalisti innervositi si scagliano contro la C.C.T. e chiedono di sostenere la campagna “Arci Caccia Free Zone” per espellere l’Arci Caccia dalla Federazione ARCI. In tutta risposta, il Congresso Regionale toscano dell’ARCI ha chiamato all’unanimità Fabio Lupi a partecipare al nuovo Consiglio Regionale.
Se la bontà di un progetto si misura anche dalla reazione con il quale viene accolto dal fronte culturalmente opposto, possiamo senz’altro affermare che la CONFEDERAZIONE CACCIATORI TOSCANI ha centrato l’obiettivo: è infatti stizzito e nervoso (leggi qui) il comunicato diramato da “Restiamo Animali” il 23 febbraio scorso a commento della nascita della C.C.T., definita con i soliti anatemi imbevuti di falso moralismo e con la consueta incapacità di comprendere il perché, ampi settori della società, della politica e della cultura hanno condiviso ed apprezzato il raggiungimento di questo traguardo. Pur sapendo di confrontarci con un fronte impregnato di pregiudizi insormontabili, possiamo soltanto limitarci nell’invitare costoro a leggersi l’ampia documentazione di merito posta a fondamento della nascita della Confederazione; semmai riuscissero a spogliarsi della scadente armatura ideologica che li caratterizza, potrebbero trovarci i perché del consenso trasversale e di qualità che ha accompagnato la fondazione della C.C.T.
In modo altrettanto asettico ci permettiamo di segnalare a coloro che in questi giorni – sul versante venatorio – si sono dilettati a polemizzare con la Confederazione, che il fatto stesso di considerarci la risposta più strutturata per difendere la caccia, dovrebbe consigliare loro di riconsiderare lo spirito inutilmente polemico che li ha animati.
Dal canto nostro, è con particolare piacere che abbiamo accolto la decisione del Congresso dell’ARCI Toscana, svoltosi a San Miniato (PI) gli scorsi 1 e 2 marzo, di chiamare a partecipare al nuovo Consiglio il Presidente dell’Arci Caccia Regionale. Nell’intervento al Congresso, Fabio Lupi, ha espresso come i valori dell’ARCI siano stati di riferimento imprescindibile nel costruire il progetto della Confederazione: <<… essere capaci di estrapolare i momenti ludici e ricreativi dal loro ristretto ambito settoriale e di riposizionarli nel contesto più generale degli interessi complessivi di una comunità …>>. È un grande valore, quindi, che le tematiche venatorie possano ancora oggi trovare cittadinanza nella più grande rete di volontariato esistente in Toscana; in questo modo la caccia e la sua cultura possono entrare in contatto con la ricchezza del terzo settore, mettersi in relazione con il disagio, le disuguaglianze sociali e la volontà di contribuire alla costruzione di una società migliore. Rappresenta un grande stimolo culturale “contaminare” la nostra passione con le dinamiche culturali che attraversano la società ed avere, come è avvenuto al Congresso dell’ARCI, la possibilità di confrontarsi con il Segretario Regionale della CGIL (tra l’altro componente dell’Assemblea C.C.T.), con i rappresentati dei Partiti, delle Istituzioni a partire dal Presidente della Regione Enrico Rossi e del terzo settore (Libera, CESVOT, Banca Etica, Soci Coop, UISP, ecc.).
È stato pertanto riconosciuto quanto l’Arci Caccia possa contribuire ad affermare i valori della partecipazione democratica e di una visione dell’ambientalismo che pianti saldamente le radici nelle dinamiche sociali e nella ricerca dell’eguaglianza, per superarne un approccio troppo spesso “salottiero” ed improntato alla conflittualità discriminante verso altre esperienze e culture.
Arci Caccia
Comitato Federativo Regionale Toscano
Associazione aderente alla C.C.T.