Una cena fra cacciatori è sempre una cena di ottima qualità, ma se questa viene fatta all'interno di uno stabile
ARCI alla fine di un anno di buona gestione faunistica in un
Ambito Territoriale di Caccia, il connubio diventa irresistibile.
Su questo straordinario insieme di fattori, Venerdì 7 Marzo 2014, il nostro Presidente Regionale
Ezzelini Storti Giuliano e il Segretario
Paolo Dalla Via, invitati e accompagnati dal Presidente Provinciale di Rovigo
Ferdinando Zanella (componente direttivo ATC RO 1) hanno partecipato alla festa, dopo la "campagna catture", dell'ATC RO 1 nella frazione di Zampine di Stienta in Provincia di Rovigo.
Presente alla cena anche il Presidente Provinciale di Rovigo FIDC
Rovigatti Roberto.
Per precisione, la cena si è svolta presso il Circolo ARCI "Rinascita" di Stienta ( RO), detto e soprannominato fino ad oggi "4 lamiere",per la sua origine costituita proprio da ondulati in metallo, ma che ora è una fantastica struttura polivalente dove vive, sul volontariato tipico dei Circoli ARCI, un pezzo dell'antica socialità rurale di quelle zone, viva e vegeta ancora nei dipinti di lavoro che ornano i muri portanti.
In questo scenario d'altri tempi, ricco di storia del Polesine, nella modernità di una struttura accogliente si è consumato il fantastico pasto dove, in un clima di socialità, si è rammentato il lavoro svolto sul territorio, nella gestione faunistica, dell'ATC RO 1 che conta all'incirca 1200 cacciatori soci guidati dal Presidente Bernardelli Luca.
Ma i dati dell'ATC e della gestione sociale vanno messi a "nudo".
Durante le catture nelle zone ZRC sono stati recuperati, da 650 soci durante le 14 uscite, 800 Lepri di cui 626 rimesse nel territorio cacciabile per ripolamento e le restanti re-immesse nelle stesse Zone di Ripopolamento e Cattura.
A fine anno l'ATC, con la collaborazione dei soci, raccoglie i dati complessivi degli abbattimenti di stanziale sul proprio territorio, stilando uno studio per analizzare in modo scientifico l'andamento della stagione ed effettuare eventuali interventi.
Nell'ATC i lanci di selvaggina, segnale di buona cura della fauna, non vengono mai fatti oltre il mese di luglio: segno tangibile che la vera gestione da i suoi frutti, senza ricorrere alla cosiddetta "pronta caccia".
Fino a qualche anno fa l'ATC svolgeva anche ripristini ambientali e cura della flora, ma la crisi economica e la scarsità di fondi a disposizione hanno impedito di procedere con questa buona usanza, ma non si esclude di poter riprendere aspettando tempi migliori.
Se questi sono i dati e la socialità di ieri sera dimostra che la caccia non è solo competizione per il carniere, ma amore per il proprio territorio, vuol dire che la nostra passione ha un futuro.
Che dire, arrivederci al prossimo anno.