La prossima settimana sarà di nuovo all’ordine del giorno della terza commissione della Regione l’esame della proposta di regolamento che prevede anche di aprire la caccia al cervo e al capriolo. Secondo Stefano Allavena Pietro Matta, Delegato LIPU per l’Abruzzo Coordinamento regionale di Pro Natura, il cervo e il capriolo si erano completamente estinti in passato in Abruzzo a causa soprattutto di una caccia eccessiva, sono ritornati grazie a reintroduzioni in aree protette e, nel caso del capriolo, anche per ricolonizzazione da regioni vicine, ma questo processo non è ancora concluso.
In una nota si legge: “Già se ne è ampiamente discusso il 5 marzo. In quella sede è emersa chiaramente l’opportunità di approvare un regolamento che disciplini su scala regionale la caccia al cinghiale. Finora infatti la caccia a questa specie è stata caratterizzata da una grande confusione per cui in ogni ambito di caccia si è proceduto in modo autonomo e il risultato non è stato certo quello di organizzare razionalmente i prelievi venatori di cinghiali."
Nella nota si legge anche: " E’ invece necessario che non si proceda all’apertura della caccia al cervo e capriolo, anche se preceduta da censimenti delle due specie.” Poi contina: "assurdo pensare di aprire la caccia a queste due specie visto che è ancora in pieno svolgimento il processo di ricolonizzazione di vaste aree, - sottolineando – che la massima concentrazione di cervi si trova nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo. Aprire la caccia al cervo e al capriolo in questa zona, di estrema importanza per l’orso marsicano, significherebbe aggiungere un ulteriore grave fattore di disturbo ai già molti presenti nella zona, tanto più che il periodo della caccia al cervo verrebbe in gran parte a sovrapporsi con quello cosiddetto della “iperfagia”, quello cioè in cui gli orsi devono nutrirsi abbondantemente per prepararsi ai mesi invernali”.
Il regolamento quindi dovrebbe disciplinare su base regionale la caccia al cinghiale, in modo da consentirne un prelievo adeguato con modalità tali da non mettere a repentaglio, tra l’altro, altre specie, come l’orso e il lupo”.