Toni trionfanti quelli usati da Zanoni a commento di una risposta ricevuta dal Commissario UE Potocnik lunedì 3 marzo. La domanda è arcinota, Zanoni vuole sapere se non è vero (come lui crede fermamente) che la caccia italiana si ponga costantemente in contrasto con la direttiva UE per la sovrapposizione con le prime decadi della migrazione.
La prima risposta (ad un'interrogazione analoga a questa) arriva ad ottobre quando il Commissario Potocnik smentisce tutta la linea Zanoni e segnala che, a differenza delle sue contestazioni, nei calendari venatori italiani non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale, soprattutto se si considerano la possibilità di una sovrapposizione parziale teorica di una decade.
Troppo schietto questo Potocnik. A Zanoni quella risposta non piace: “mi aveva lasciato molto insoddisfatto” conferma oggi Zanoni, che ripercorre i fatti alla luce della nuova risposta, poche righe in cui il Commissario UE promette un approfondimento sulla situazione italiana. “La Commissione - dice infatti Potocnik - chiederà alle autorità italiane di fornire ulteriori informazioni per chiarire eventuali incongruenze tra il termine di chiusura della caccia per tordo bottaccio, beccaccia e cesena in alcune regioni italiane e le date indicate nel documento Key Concepts. Dopo aver valutato a fondo le informazioni fornite, la Commissione deciderà i provvedimenti appropriati”.
L'ex insoddisfatto Zanoni ora è nel giubilo: “non mi sono arreso” dice, e “ho fatto cambiare idea alla Commissione europea grazie ad un dettagliato dossier che ho preparato sui calendari venatori di 19 regioni italiane e della Provincia autonoma di Trento e dei relativi pareri dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)”. E ancora “ora, con estrema soddisfazione, posso dire che ride bene chi ride ultimo: la Commissione indagherà su quelle che, carte alla mano, sono palesi violazioni della Direttiva Uccelli. Giustizia è stata fatta rimboccandoci le maniche e fornendo tutte le informazioni che hanno fatto fare repentinamente retromarcia alla Commissione, che ha deciso di aprire un fronte di indagine sull’attività venatoria in Italia”.
Il solo fatto che la Commissione Ue faccia degli accertamenti a seguito di continue segnalazioni da parte di un parlamentare (che invoca multe contro il suo stesso paese) forse è un po' poco per cantare vittoria... A noi sembra invece la solita aria fritta che il sublime narratore del nulla Zanoni cerca di far respirare non al Commissario europeo, che molto compitamente non ci casca, ma al popolino bue della sua circoscrizione e ai dirigenti del PD, sperando che lo vogliano riproporre per quel seggio che potrebbe benissimo essere riscaldato da qualche deretano che sfiata arie più respirabili. Staremo a vedere cosa uscirà da questa indagine e chi riderà davvero per ultimo. Vi faremo sapere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vai all'interrogazione di Zanoni (la risposta del Commissario Potocnik è raggiungibile cliccando su "risposta" in alto a destra)