"Quando è troppo è troppo: con dichiarazioni aberranti e destituite di fondamento il responsabile della Lav definisce i cacciatori squilibrati e potenziali assassini e accusa le istituzioni di mancato controllo". Così una nota del CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) annuncia l'avvio di una battaglia legale nei confronti dell'associazione e del suo responsabile Giacomo Bottinelli, che - commentando il ritrovamento di carcasse di lupi in Maremma -, ha tirato in ballo deliberatamente i cacciatori.
"Un attacco gratuito - dicono dal CCT - , destituito di qualsiasi fondamento che ha sollecitato la reazione della Confederazione dei Cacciatori Toscani, l’associazione unitaria recentemente costituta da Federcaccia, Arcicaccia e Anuu in rappresentanza di 70.000 cacciatori della regione".
"Il tenore denigratorio, diffamatorio e offensivo – si legge nella denuncia-querela delle associazioni aderenti alla Confederazione - appare manifesto, ed è chiaramente rivolto nei confronti degli esercenti l’attività venatoria, con toni per nulla continenti e manifestamente lesivi dell’onore e del decoro, della categoria, dei singoli e degli enti che le rappresentano, oltre che delle istituzioni".
“Se la mancanza di continenza e la offensività intrinseca (che pongono le dichiarazioni del tutto al di fuori del diritto di critica) sono manifeste - si legge nel documento - , è anche opportuno evidenziare l’insussistenza, a nostra opinione, di veridicità dei fatti presupposti, in quanto: 1) il rilascio delle licenze di caccia (abilitazione) avviene secondo un iter preciso; 2) esso è anche subordinato a certificazione medica […omissis…] Inoltre, la licenza di caccia non abilita di per sé ed automaticamente al porto di armi, in quanto si tratta di separata autorizzazione di competenza non della Provincia, ma delle istituzioni nazionali”.
CCT ausica che anche le istituzioni pesantemente chiamate in causa dal responsabile della Lav facciano la loro parte. La parola passa ora alla Magistratura.
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