Sono raddoppiati i danni causati dal cinghiale negli ultimi due anni a Lecco: si è passati da 15 alle 30 mila euro all'anno. Nonostante questo dato la Commissione tecnica istituita dall'Assessorato provinciale all'Ambiente ha concluso che “aprire la caccia sarebbe una follia” e che “le iniziative messe in atto dalla Provincia di Lecco per il contenimento del cinghiale in Valsassina, Valvarrone e a Colico sono le migliori possibili considerando il tipo di territorio, le attuali densità degli ungulati e i danni”. La soluzione avanzata dalla commissione, che si è riunita lunedì 24 marzo è quella di “cercare di aumentare gabbie e chiusini e investire nella protezione delle coltivazioni agricole e dei terreni a maggior valenza paesaggistica attraverso recinzioni elettrificate”.
All'incontro erano presenti anche i Presidenti dei due comprensori di caccia interessati, i rappresentanti delle associazioni agricole e ambientaliste (non invitate quelle venatorie), Polizia provinciale e tecnici del settore faunistico della Provincia di Lecco. “La convinzione che l’apertura della caccia al cinghiale sarebbe un grave errore è diventata certezza dopo l’incontro con due tra i più noti esperti nazionali di contenimento della fauna selvatica – commenta l’Assessore all’Ambiente, Caccia e Pesca Carlo Signorelli – Ipotesi di apertura della caccia sono escluse nella parte nord della Provincia; proseguiremo con la linea intrapresa che nelle ultime settimane ha dato qualche risultato con la cattura di 12 ungulati. Cercheremo anche di reperire fondi per investimenti in gabbie e recinzioni”.
“Dove è stata aperta la caccia, anche con forme mascherate, come in alcune province lombarde e liguri – hanno sottolineato gli esperti - la situazione è peggiorata e i danni alle coltivazioni sono aumentati. Se l’obiettivo amministrativo è tutelare agricoltura e turismo non c’è altra soluzione rispetto al controllo selettivo e alle recinzioni che privano questi ungulati di facili pasti, favorendone la cattura e diminuendone la fecondità”. Su queste conclusioni, riferisce la nota della Provincia, hanno convenuto anche gli altri partecipanti alla riunione.