Nemmeno le chiese sono al riparo dagli attacchi animalisti. Nel bel mezzo dell'omelia di domenica scorsa a Canezza, frazione di Pergine, in provincia di Trento, quattro individui hanno pensato bene di srotolare all'improvviso un lenzuolo con la scritta “quinto comandamento: non uccidere. Cacciatori assassini”. Il destinatario a quanto pare era il parroco, don Dario Sittoni, che è anche un appassionato cacciatore.
Le cronache locali riferiscono l'accaduto specificando che il lenzuolo è stato dispiegato proprio in direzione del prete, che, senza batter ciglio ha letto a voce alta lo striscione e replicato ricordando il vitello grasso sacrificato dal padre per festeggiare il ricongiungimento familiare. Il sostegno dei fedeli è stato unanime: i quattro sono stati invitati ad uscire dalla folla sbigottita e indignata per l'accaduto. Qualcuno ha persino chiamato i carabinieri di Pergine, per segnalare l'accaduto e provocato la fuga dei quattro.
Chiuso lo spiacevole episodio don Dario ci ha scherzato su. “Speriamo che stasera mangino solo verdure” ha detto sui contestatori, probabilmente autori di altri “blitz” anti doppiette in valle. "Già mi era successo di essere apostrofato come “assassino”" ha poi commentato il don serenamente. E' un cacciatore e fiero di esserlo. Lo scorso anno in occasione della tradizionale messa di S.Uberto, i cacciatori mocheni lo hanno ringraziato e premiato per l'impegno nel mondo venatorio. "Tra l'altro - ha aggiunto sul Corriere delle Alpi - , perché non se la prendono pure con i pescatori?".
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